Tutte le donne sognano di poter indossare almeno una volta nella vita un diamante, in particolare un bel diamanti blu, proprio come il famoso ‘Hope’ appartenuto alla regina Maria Antonietta.
Come nascono questi diamanti così belli? I Diamanti blu, sono in realtà il risultato di un antico e pregevole lavoro della natura: colorati dagli antichi oceani, rappresentano l’ulteriore prova dell’enorme meccanismo di riciclo della crosta terrestre e dimostrano che minerali ricchi di acqua viaggiano molto più in profondità rispetto a quanto si credesse, ciò indica che esiste riciclo dell’acqua anche nelle profondità della Terra.
A giungere a tali conclusioni è uno studio su questi minerali, alla quale la rivista Nature dedica la copertina, che si deve al gruppo coordinato da Evan Smith dell’americano Gemological Institute of America, che parla anche italiano grazie a Fabrizio Nestola dell’università di Padova.
E’ stato proprio l’italiano Nestola ad identificare molte delle inclusioni presenti nei 46 diamanti analizzati ed a calcolare la profondità a cui si sono formate, grazie a una strumentazione per analizzare i materiali con i raggi X, acquistata con i fondi di un progetto del Consiglio europeo della ricerca (Erc) vinto nel 2013.
Secondo l’ipotesi dei ricercatori, il boro degli antichi oceani è stato incorporato nelle rocce chiamate ‘serpentiniti’ e successivamente è stato portato in profondità dai movimenti delle placche terrestri e lì avrebbero rilasciato tutta l’acqua incorporata. Maggior parte di quest’acqua è poi risalita verso la superficie terrestre, una piccola frazione di essa invece è stata intrappolata in altri minerali che a loro volta sono stati trasportati a profondità ancora più elevate, dove ad un certo punto hanno rilasciato un fluido contenente il boro degli oceani antichi e altri elementi. Se tra questi elementi era presente una sufficiente quantità di carbonio (l’elemento di cui sono fatti i diamanti) si sono generate le pietre blu, perché in esse il boro sostituisce alcuni atomi di carbonio.
L’analisi dei minerali intrappolati nei diamanti blu (provenienti da Africa, India, Sud America e Borneo) è durata due anni ed indica che le pietre si sono formate nelle rocce esposte a condizioni estreme di pressione e temperatura, come quelle che si trovano alla profondità compresa tra 410 e oltre 660 chilometri, ossia al confine tra mantello superiore e inferiore, che sono gli strati compresi tra la crosta ed il nucleo terrestre. La maggior parte degli altri diamanti si forma, invece, a profondità di circa 150-200 chilometri.