Venerdi 23 maggio alle ore 21,30 prosegue la rassegna estiva del Circolo Bloom in Via Challant 13 a Torino con lo spettacolo “Narciso”, racconto tragicomico di un mito, di e con Stefano Dell’Accio, con la collaborazione drammaturgica e alla messa in scena di Monica Bonetto. Musiche eseguite dal vivo da Davide Sgorlon.
Un moderno aedo racconta, con scanzonata immedesimazione, senza tuttavia tralasciare nulla della vicenda raccontata da Ovidio nelle “Metamorfosi”, il mito del fanciullo Narciso.
Si parte dall’incontro di Cefiso e Liriope, i genitori di Narciso; si racconta di Zeus ed Era, coppia oltremodo litigiosa ; di Tiresia e della sua capacità di vedere nel futuro; di Eco, giovane e gioiosa ninfa dei monti consumata da un amore impossibile sino a restare solo una voce; e del tragico destino di Narciso, adolescente bellissimo e superbo, destinato a scoprire in un solo giorno la potenza travolgente dell’amore e del dolore.
Si affrontano così le paure, le insicurezze, la gioia, l’imbarazzo, la passione travolgente di un adolescente eccezionale (eppure così simile agli adolescenti di ogni tempo) che annega nel dolore di un rifiuto. La vulnerabilità e la crudeltà irresponsabile propria dell’adolescenza, la mancanza di empatia e di rispetto per gli altri, la scoperta del sentimento amoroso, l’imbarazzo, la vergogna, la passione assoluta che non sa aspettare e che annega nel dolore di un rifiuto.
«Il mito di Narciso, più di ogni altro mito o storia che mi sia capitata di incontrare negli ultimi anni, mi pare rispecchi e descriva con estrema efficacia sentimenti e stati d’animo dell’adolescenza
(Narciso quando scopre se stesso ha 16 anni ). Come autore ed attore , durante la costruzione dello spettacolo, ho rivissuto le paure , le insicurezze e la rabbia di quando ero un sedicenne in cerca di amore e accettazione; inoltre ho avuto modo di constatare, nei diversi incontri tenuti con i ragazzi delle scuole medie e superiori di Torino e Provincia, come i tempi siano cambiati, ma le difficoltà e le incertezze siano rimaste identiche; è cambiato il modo di esprimerle (ai miei tempi era un diario segreto, o una lettera ad un amico) adesso è una frase su Facebock o un SMS.
Per usare una similitudine, è cambiata la carrozzeria ma il motore pulsante resta sempre lo stesso.»
Stefano Dell’Accio