“Black Parthenope” è il film che segna l’esordio dietro la macchina da presa del regista Alessandro Giglio. Distribuito da Volcano Pictures, la pellicola arriverà al cinema a partire dal 2 giugno. Il cast è composto dagli attori: Giovanni Esposito, Gianluca Di Gennaro, Jenna Thiam, Marta Gastini, Maziar Firouzi e Nicola Nocella.
Nella città dove la vita scorre senza sosta, tra gente, motorini che strombazzano, ma anche colori e tanta bellezza, esiste un luogo dove il silenzio e la storia avvolgono il visitatore e ne rapiscono l’anima in un viaggio lungo 3000 anni: Napoli sotterranea, dove è ambientato quasi interamente il film. “Black Parthenope” prende spunto dalla leggenda del “munaciello”, come tramandata da Matilde Serao e la intreccia a quella dei pozzari, gli esperti di profondità che lavoravano nel sottosuolo napoletano, per un thriller in cui la tradizione si mescola alla modernità e l’amore di un custode per il sotterraneo aiuta, insieme al munaciello, i protagonisti, rimasti intrappolati negli anfratti della città durante un sopralluogo per trasformare le cave di tufo in mega-parcheggi, a ritrovare se stessi, e nel caso in cui non ci riescano, a perdersi per sempre.
Il regista Alessandro Giglio racconta così “Black Parthenope”: «L’idea del film nasce da due esigenze: da una parte la necessità di trovare una storia, allo stesso tempo realistica e metaforica, per parlare del rapporto tra individuo e identità culturale, ma anche una storia che potesse arrivare ad un pubblico ampio, un cinema di genere, comprensibile in tutto il mondo. Sono molto legato alla mia città, carica di fascino, ma soprattutto di mistero, un posto dove può succedere di tutto, un posto tra il fuoco e l’acqua. E quale luogo migliore, le sue “viscere”, per ambientare una storia “noir”? Napoli Sotterranea, la città sotterranea antica più estesa del mondo, nel film non è solo la “location”, per me è un vero è proprio personaggio, che avvolge, soffoca, accarezza e protegge gli altri protagonisti della storia. Laggiù, a 70 metri sotto terra, la percezione del tempo si perde, gli antri bui diventano tenebre e la fine delle gallerie diventa luce, salvezza».
Giovanni Esposito ha raccontato così della difficoltà di girare a Napoli Sotterranea: «Credo sia stata di una complessità inimmaginabile, ma ci ha dato anche grande energia. Girare in questo ventre ti dà un legame assurdo e prepotente con la città. Stando là sotto, senti tutto amplificato e avverti di appartenere a quel luogo, di venire da lì in qualche modo e ti è chiara la stratificazione che si è andata costruendo nei secoli. ‘Black Parthenope’ è un film meraviglioso che solo un pazzo come giglio poteva concepire. Ringrazio anche i produttori Silvana Leonardi e Nicola Grispello. Sono felice di far parte di questo super cast e ringrazio Alessandro per avermi dato l’opportunità di sperimentare un ruolo inedito per me. Ci ho lasciato due costole lì sotto, prima o poi andrò a riprenderle!».
Marta Gastini la descrive come un’esperienza emozionante: «È stato unico, difficilmente mi ricapiterà di vivere una cosa simile. Napoli sotterranea è un luogo magico. Ricordo la prima volta che sono scesa, il silenzio pieno, da brividi! Poi, ognuno ci ha messo impegno e volontà, spronati da Giglio. Se Giovanni ha lasciato due costole, io ho lasciato un paio di lenti a contatto, a causa dell’umidità mi sono cadute e ho dovuto combattere non soltanto contro l’umidità e l’oscurità ma anche contro la cecità! Sono davvero felice di aver partecipato a questo progetto».
La produttrice della WAM Silvana Leonardi: «Crediamo che questo sia un film destinato a un pubblico internazionale. L’Italia non rappresenta che l’inizio del suo cammino. Ed è un film che merita, basti pensare alla complessità a cui sono andati incontro troupe, attori, regista, tutti per girare lì sotto: immaginate i trasporti, l’energia elettrica. Noi abbiamo realizzato, tra le altre cose, un green film: non abbiamo usato plastica, ogni giorno calavamo distributori d’acqua, non si poteva mangiare nelle cave e abbiamo usato soltanto energia a basso voltaggio».
Il produttore di Volcano Pictures Nicola Grispello: «Questo è il mio primo film da produttore. Sono molto orgoglioso per la realizzazione del film, si tratta di un’esperienza meravigliosa. Sono sempre stato abituato a giudicare gli incassi dei film, ma in questo caso si tratta di un film che ho amato molto e non riesco a essere imparziale. Per me è stata una sorpresa enorme e tutto nasce da tre paginette che mi ha passato Alessandro quattro anni fa, dal suo racconto mi sono reso conto di trovarmi di fronte a qualcosa di importante».
Il film, scritto da Alessandro Giglio con Ivan Specchio, è prodotto da Silvana Leonardi per la Wam e Nicola Grispello per la Volcano Pictures che distribuisce il film in associazione con Think Mgmt (Es), in collaborazione con MIBACT, Regione Campania, Film Commission Regione Campania e POC EU. Fotografia di Federico Annichiarico, montaggio di Gemma Barbieri, scenografie di Antonella Di Martino, costumi di Salvatore Salzano, musiche di Massimo Abbatangelo, Matteo Spedicati, Isa Rojas, Angelo Bibita e Luca Di Gregorio.