Al via da ieri, lunedì 14 settembre e fino a stasera, il progetto Napoli per Fabrizio De Andrè, “Na strada ‘mmiez’o mare”, live e record in programma al Maschio Angioino, iniziativa promossa dal Comune di Napoli, con il Club Tenco e la Fondazione De André.
Dario Zigiotto co-coordinatore artistico di questo progetto nato da l’intuizione di Annino La Posta ha sottolineato essere «un’ iniziativa che abbiamo inteso riferire alla riconquista del ruolo civile del Mediterraneo come mezzo di unione e di collegamento nel nome di Fabrizio De André, apprezzando ulteriormente l’opera civile di questo grande artista, affinché possa favorire ulteriori intese ed iniziative comuni tra città ed aree geografiche. Voglio, in proposito, rimarcare il fatto che Genova e Napoli, così diverse e fieramente attaccate alle loro identità, soprattutto linguistiche, si pongano in relazione a partire dal proprio idioma, in controtendenza con quanto accade nel nostro Paese e poco al di là dei confini nazionali. È’ una risposta, decisa e durevole, a quanti per egoismo spicciolo o tornaconto personale istigano alla paura del diverso, che nella maggior parte dei casi coincide con il più debole.»
Dario Zigiotto ha poi aggiunto che proprio da Napoli sarà realizzato un disco da presentare a Genova stabilendo così una ‘rotta ideale in un mediterraneo solidale’ che guarda due punti che sono Napoli e Genova. A rispondere a questo piccolo bando è stata una ‘pattuglia eroica’ di artisti chiamati a rappresentare il modo di Fabrizio in una versione riletta e non rifatta: Teresa De Sio, Francesco Di Bella, Gerardo Balestrieri, Enzo Gragnaniello, Mimmo Maglionico, Gennaro Cosmo Parlato, M’barka Ben Taleb, Nando Citarella, Fausta Vetere, Corrado Sfogli.
Il progetto si avvale della consulenza artistica di Dori Grezzi e propone una rivisitazione in napoletano di tutti i brani di “Creuzâ de mä”, album capolavoro e successo internazionale del 1984, grazie al quale Fabrizio De André e Mauro Pagani rivoluzionarono la musica popolare e l’uso del dialetto nella canzone d’autore.
«Crêuza de mä, canta Fabrizio De André. Le differenze – ha aggiunto l’assessore Nino Daniele – sono segnate da origini e storia, culture e costumi, mentalità e linguaggi ed appaiono talvolta inconciliabili. Ma né le somiglianze né le differenze sono assolute o costanti. Condividere una visione differenziata; elaborare una cultura intermediterranea alternativa. Non è facile da realizzare. Le vecchie funi sommerse sono spesso rotte, strappate dall’intolleranza o dall’ignoranza. Con la poesia di De André e di Napoli proveremo a riannodarle».
Il concerto al Maschio Angioino, oltre alla musica di Fabrizio De André, ha offerto significative sintesi del repertorio di ciascun artista in scaletta, accogliendo in scena testimonianze ed interventi di personalità impegnate nella cultura e nel sociale e sarà registrato in presa diretta per dar vita ad una produzione discografica che destina i proventi alle attività di Medici Senza Frontiere.