INWARD Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana, istituzione culturale partner da fine 2017 del Google Cultural Institute, comunica i primi risultati della collaborazione con Google Arts & Culture, la piattaforma tecnologica sviluppata da Google per promuovere e preservare la cultura online.
La prima fase dei lavori ha portato alla digitalizzazione di oltre 350 opere di più di 50 street artisti italiani, cui si aggiungeranno, nei prossimi mesi, decine di nuovi artisti e centinaia di nuove opere. Tra le più rappresentative dei diversi stili della street art italiana già online: Gio Pistone, Universo (2017), Neve, Leucosia (2017) Alberonero, Mañana 100 toni (2016) e Corn79, Blu Cerebrale (2016).
Oltre questi nomi, hanno già aderito alla piattaforma digitale i più importanti street artisti italiani, come: Rosk&Loste, Peeta, Orticanoodles, Mattia Campo Dall’Orto, Matteo Brogi, Kerotoo, La Fille Bertha, Ironmould, Gue, Gola, G.loois, Giulio Vesprini, Luigi Loquarto (Gig), Geometric Bang, Rmogrl 8120 (Gabriele Romei), Flycat, Mr. Fijodor, Fabio Petani, Daniele Nitti, Camilla Falsini, Alessandra Carloni, Coquicolt Mafille, Davide Brioschi, Manu Invisible, Ale Senso, Dado, Ozmo, Alessio Bolognesi, Gomez, Andrea Tarli, Alessandro Suzzi, Joys, Koso, Mate, Vera Bugatti, Edf Crew, Fabio Della Ratta, Luispak, Noeyes, Teresa Sarno, Naf-Mk, Massimo Sirelli, Nabla&Zibe, Raro, Kiki Skipi, Zeus40, Xel, Iabo e Crisa.
Utilizzando la tecnologia di Google Street View, è possibile effettuare un tour virtuale a 360 gradi del “Parco dei Murales”, programma di creatività urbana per il sociale ideato e prodotto da INWARD nella periferia est di Napoli. Nei prossimi mesi, si valuterà la possibilità di portare la sperimentazione anche presso altri sistemi territoriali di street art presenti in Italia.
Nella Collezione di street art italiana curata da INWARD, sono fruibili le prime “mostre tematiche”, che organizzano in questo caso sperimentalmente le produzioni di street art per genere, tra astrattismo ed illustrazione, realismo e geometrismo, figurativo e lettering, stimolando così un’inedita segmentazione del fenomeno, uno spunto curatoriale nuovissimo da sviluppare nei prossimi tempi.