Il Teatro Acacia ospita Manola con Nancy Brilli e Chiara Noschese, testo di Margaret Mazzantini dall’omonimo romanzo del 1992, regia di Leo Muscato.
Lo spettacolo racconta le vicende di due sorelle gemelle Anemone (Nancy Brilli) e Ortensia (Chiara Noschese ). Per uno scherzo del destino e una manciata di secondi sono nate in due giorni diversi: la prima il 16 novembre giovedì, la seconda il 17 novembre venerdì. E forse anche per questo sono diversissime ed affronatano la vita con differenti desideri e prospettive.
Anemone è solare, logorroica, aperta, veste sempre di rosso e punta sulla bellezza fisica mentre Ortensia veste di scuro, è introversa , brutta, piena di insicurezze e fragilità. Scopriamo che entrambe hanno fatto fatica a farsi accettare dai loro genitori, impegnati a gestire un albergo di loro proprietà e periti assieme in un incidente stradale.
Le due sorelle si detestano ma non riescono a stare l’una senza l’altra e si confidano a turno con Manola, una sorta di amica immaginaria che sa ascoltare senza giudicare, una sorta di contenitore del disagio emotivo ed esistenziale delle due sorelle. E attraverso le loro parole a poco a poco prendono forma paure, nostalgie, desideri. Neppure l’arrivo di Poldo, un uomo la cui caratteristica principale è l’odore nauseabondo e che sposerà Anemone , potrà interrompere il dialogo tra le due sorelle che arrivano a scambiarsi il ruolo di vita ri-specchiandosi l’una nell’altra. In effetti Ortensia e Anemone non sono due entità distinte ma le due facce della mutevole Luna intercambiabili e pronte a raccontare la loro femminilità.
Nei loro ricordi di bambine, di adolescenti e di donne , le gemelle Novecento sanno farsi amare dal pubblico insieme ai loro compagni di narrazione: Manola, Poldo, Lucianella Tabù ovvero l’analista di Ortensia. E anche questi personaggi invisibili si rendono indispensabili per dare spessore e originalità alle protagoniste.
Lo spettacolo si regge sulla comprovata bravura delle due interpreti, impegnate quasi in una gara per fare emergere al meglio le proprie capacità attoriali.
Nancy Brilli è perfetta nel ruolo di Anemone alla quale conferisce non solo la bellezza fisica ma la spumeggiante personalità. Gli spettatori la vedono indossare abiti di un rosso acceso e accarezzare un gigantesco orso di peluche a protezione dei suoi sentimenti. Anche quando si accorge che Poldo forse è innamorato di Ortensia la sua carica di positività non viene meno e la sua danza con il destino continua. Quasi al termine dello spettacolo Anemone piange, si dispera, urla in un crescendo rossiniano che la lascia stordita e sfinita ed è proprio qui che la Brilli comprova le sue straordinarie doti di attrice.
Chiara Noschese affronta il ruolo di Ortensia con consapevolezza e determinazione invidiabili. Chiusa tra le ombre di un’esistenza scialba e monotona alla fine saprà modificarne l’essenza , operare il cambiamento sperato di prospettive e scoprirsi bella e desiderabile. L’attrice , padrona della scena, cambia registro interpretativo a seconda del suo interlocutore proponendo così una Ortensia emotivamente instabile tra risate e commozione. E scusate se è poco.
L’ottima regia di Leo Muscato fa il resto insieme alle scene rarefatte e oniriche di Federica Paolini e ai costumi di Lisa Rufini.
Lo spettacolo è imperdibile!