Si è aperta ufficialmente la sesta edizione del Social World Film Festival, la kermesse cinematografica sul cinema sociale in programma fino al 31 luglio a Vico Equense. Ospiti della prima serata: il regista Ivan Cotroneo, l’attore Marco Bocci e Mryam Catania in veste di madrina della manifestazione organizzata da Giuseppe Alessio Nuzzo. L’attrice e doppiatrice italiana è arrivata accompagnata dal suo nuovo compagno Quentin. Alla stampa ha parlato della sua famiglia, del suo amore per il doppiaggio e dei suo prossimi progetti.
Il Sogno è il tema dominante di questa sesta edizione. Quanto è importante per te sognare?
«È fondamentale. Il nostro lavoro è far sognare e per farlo ci devi mettere una grande passione. La speranza e la passione sono valori semplici, ma forti e importanti e che il cinema, grazie a Dio, ci regala».
La tua è una famiglia di artisti, quanto è stata importante nella tua crescita artistica?
«Alla mia famiglia devo tutto. È quella che mi ha portato ad essere quella che sono sia umanamente, sia artisticamente. Per me la famiglia ha un valore molto forte nella mia vita».
Cosa ne pensi del cinema italiano oggi?
«Confido sempre nel nostro cinema. Credo che in Italia ci siano dei bravi attori, registi, sceneggiatori, alcuni anche giovanissimi e pieni di talento. Non credo che questo settore sia in discesa».
È in lavorazione Gli Scoppiati di Simona Izzo che ti vede nel cast insieme con Francesca Neri, Max Gazzé, Valentina Cervi e Marco Cocci.
«Il titolo è ancora provvisorio. È un film di mia zia Simona tratto dal suo romanzo “Baciami per sempre. Diario di una famiglia allargata”. Un film che riflette sul concetto di famiglia. Simona ritorna a parlare di famiglia in maniera molto interessante, in un film in cui ritroviamo sia la commedia che il dramma. Sono molto felice di far parte nuovamente di un progetto di Simona perché ci ritrovo la nostra famiglia, le nostre situazioni un po’ paradossali, che l’hanno fatta tornare quella che era una volta. Non vedo l’ora di poterlo presentare. Al momento ho visto solo il trailer».
Quando è prevista l’uscita del film?
«Tra novembre e febbraio. Non vedo l’ora».
Quanto credi sia importante, oggi, il doppiaggio italiano?
«Ci sono delle citazioni di film che si possono fare soltanto con la tua lingua. Credo che i doppiatori italiani siano dei professionisti nel settore. Ho sempre portato un po’ di me. È vero che si ripropone qualcosa che è stato già fatto, cercando di mantenere la grande performance dell’attore, però porti sempre qualcosa di tuo. Faccio doppiaggio da quando sono piccolissima, guardo spesso e volentieri film in lingua originale per vedere la performance dell’attore com’è stata in presa diretta, però poi mi diverto a rivederlo doppiato da i miei colleghi e spesso vedo delle cose diverse, anche il cambio della battuta in italiano apporta qualcosa della nostra cultura che in inglese non ci sarebbe. Questo per dire che il doppiaggio italiano ha ancora la sua forza, il suo perché e merita di esistere».
Hai iniziato da piccolissima a lavorare nel doppiaggio. Quanto sei cresciuta negli anni e quale film o ruolo ti è rimasto particolarmente impresso?
«Ho iniziato a 4 anni, quando non sapevo ancora leggere e mi dicevano che cosa dovevo dire. Il mio grande maestro di recitazione è stato mio nonno, devo a lui il mio cammino e la mia crescita in questo settore. Il ruolo che mi è piaciuto particolarmente dall’inizio alla fine è stato quello di Anna Karenina, nell’omonimo film diretto da Joe Wright, in cui ho eseguito il doppiaggio dell’attrice britannica Keira Knightley, un personaggio che ho doppiato dalla sua prima pellicola In questa occasione mi sono potuta immergere nella recitazione, in un ruolo vero, profondo, definito. Ed è uno dei ricordi più belli che ho, dove ho pianto, ho riso, mi sono emozionata, mi sono innamorata, ho potuto recitare delle parole meravigliose. Altro film importante è The Imitation Game grazie al quale ho ricevuto il Leggio D’oro, anche in questo caso l’attrice era Keira Knightley. Col doppiaggio riesci a fare delle cose che in Italia come attrice non faresti mai».
Ospite e madrina della sesta edizione del Social World Film Festival, quali le tue impressioni in merito?
«Sono così felice di essere stata ospitata a questa manifestazione. Ringrazio l’organizzazione e il direttore Giuseppe Alessio Nuzzo. È stato un pretesto per poter visitare anche uno scenario nuovo che è la Costiera Sorrentina. Sono veramente onorata»
Dove andrai in vacanza?
«Quest’anno vado in Oriente, l’Italia mi piace visitarla fuori stagione, a giugno, settembre».