Lo scorso lunedì 15 maggio 2017 si è tenuta presso il cinema Metropolitan di Napoli la presentazione dell’ultimo film di Bruno Colella: “My Italy”.
Questa pellicola sarà finalmente nelle sale da questa sera, 18 maggio, anche se purtroppo, per ora, questo importante lavoro, non avrà la distribuzione che avrebbe meritato fin dall’inizio.
Un cast importante quello di My Italy con attori come Rocco Papaleo, Jerzy Stuhr, Piera Degli Esposti, Serena Grandi, Nino Frassica, Alessandro Haber, Lina Sastri, Sebastiano Somma, Nicola Vorelli e musicisti come Edoardo ed Eugenio Bennato, Enzo Gragnaniello, Pietra Montecorvino e Tony Esposito.
Partecipano attivamente al film anche lo stesso regista Bruno Colella e il critico d’arte Achille Bonito Oliva. Protagonisti assoluti del lungometraggio restano però gli artisti il malesiano H.H.Lim, il danese Thorsten Kirchhoff, l’americano Mark Kostabi e il polacco Krzysztof M. Bednaski o, sarebbe meglio dire, le loro opere d’arte.
Il film in sé è un’opera d’arte. Tutti i film in realtà lo sono, ma My Italy un po’ di più. In un momento storico in cui tutti decidono di scappare da una nazione vecchia che sembra non abbia poi tanto da offrire ecco che Colella ci racconta quattro storie di chi non è nato in Italia per caso, ma ci è venuto a vivere per scelta.
Questo lungometraggio ha infinite interpretazioni, lascia spazio alla nostra fantasia quanto a quella dei quattro artisti e ci mostra finalmente una diversa prospettiva su uno degli argomenti messi al centro del film: l’arte contemporanea.
Altro filo rosso, quesito che ci perseguita (dolcemente però) fino ai titoli di coda è la fatidica domanda: ma di cosa parla questo film?
Una domanda a risposte aperte a cui man mano rispondono gli attori e i musicisti che ci regalano pillole d’arte, piccole meravigliose performance.
Ad incorniciare la bellezza con altra bellezza le tre principali città che possiamo ammirare nel film: Varsavia, Roma e Napoli.
Le interpretazioni dei 4 artisti nei panni di loro stessi sono perfette. Risulta interessantissimo l’approccio del regista a ognuno e, di conseguenza, le scoperte che durante tutto il corso del film, lo spettatore fa sui singoli artisti. Ci si chiede alla fine della pellicola come mai questi artisti ci erano sconosciuti e si esce dalla sala con la voglia di saperne di più. Ecco quindi che il film è riuscito nel suo intento: curare la nostra curiosità facendoci vibrare di emozioni.
My Italy è un film che merita (non a caso uso il presente indicativo) attenzione a livello internazionale. Bruno Colella ha osato tanto e bene ed è palese da ogni singolo frame quanta fiducia abbiano riposto in lui artisti, attori e musicisti: la loro sinergia è l’ennesima opera d’arte che è possibile non solo ammirare, ma sperimentare in maniera tangibile. Da vedere, assolutamente.