“A chi mi dice” è scelta da Ignazio, “Arrivederci Roma” da Gianluca, “Be My Love” da Piero. Loro sono Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, meglio conosciuti come Il Volo e ci hanno raccontato il loro disco “Musica” (dal 22 febbraio), un interessante ibrido di canzoni vecchie e nuove tutte ricantate e rifatte per il 2019 in occasione del loro ritorno a Sanremo.
Tornare al festival che ha dato la vittoria (2015) agli ex-tenorini non è una cosa da poco. Il Volo ci sta provando in questi giorni con un grande senso di umiltà e rispetto per il palco più importante della musica leggera italiana. Le critiche non mancano, come sempre per chi ha un successo planetario, ma questa volta l’avvicinamento al 69esimo festival della canzone italiana è partito con un bel selfie con Papa Francesco in occasione di un grande concerto per la Giornata della gioventù 2019, che non capita tutti i giorni.
Piero Barone ripensa all’incontro con Sua Santità a Panama lo scorso gennaio: «Siamo molto legati a questo Papa, siamo cresciuti con lui e la Giornata mondiale della Gioventù per noi è stata indimenticabile, vedere la folla da quell’altare, perché ci hanno detto che non è un palco, per noi è stato un grande onore. Tutte quelle persone dedite alla religione unite ci hanno emozionato».
Il bello dell’essere in un gruppo? «Comporta la gestione delle emozioni che non è facile, riusciamo a metabolizzare le performance e le sensazioni dopo, ed è questo il bello di essere in un gruppo, perché la consapevolezza arriva assieme e la condividiamo».
Ignazio analizza la forza delle performance dal vivo così: «A prescindere da quello che facciamo sul palco, spesso c’è un’energia particolare quando saliamo sul palco. Vedere i ragazzi ognuno con le loro motivazioni che si stringono intorno a una canzone o una preghiera, che è quello che è accaduto in America Latina con la giornata per il Papa, è un ricordo unico».
Gianluca ci ha invece parlato dei loro ambiziosi progetti futuri: «Faremo uno speciale con una tv americana PBS e speriamo di avere con noi anche Barbra Streisand. La trasmissione copre il 95% degli Stati Uniti, è da 7 anni che facciamo speciali con questa tv. Grazie a loro facciamo le tournèe in America. Anche perché il nostro pubblico richiede un repertorio classico, come per Andrea Bocelli o Il Divo e Josh Croban».
Bocelli è l’altra stella italiana famosa nel mondo. Che rapporto c’è? «Bellissimo e di ammirazione, nato con il concerto di Placido Domingo a Madrid. Successivamente abbiamo duettato con lui a Milano su Granada. È una bella persona, sappiamo tutto di lui perché il nostro manager gli è stato accanto per 17 anni. Lo stimiamo tanto, quell’uomo si può solo stimare».
Per finire è Ignazio che scherza sulla poca originalità del titolo del disco, “Musica”, e il singolo sanremese “Musica che resta”: «C’è una spiegazione sul nome dell’album. Non è stato facile trovare un titolo, deve essere inteso da tutti quelli che ci ascoltano. Deve essere facile che in qualunque lingua si riesce a dire. Questo album per noi la musica ha un significato, la scelta dei brani è la massima espressione dei nostri gusti».