I film in corsa per il Leone d’Oro in questa 76esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia sono diciotto. I temi prevalenti di questa edizione sono quello delle donne in tutte le declinazioni, e quello della storia e la rivisitazione attenta del passato.
I diciotto film che si “scontreranno” nel corso di questi dieci giorni di Festival sono: “La Vérité” di Kore-eda Hirokazu che racconta di Fabienne (Catherine Deneuve), star del cinema francese, il cui incontro con la figlia Lumir (Juliette Binoche) tornata a Parigi da New York con marito (Ethan Hawke) e figlia sarà un modo per la star di fare i conti con il passato e “The painted bird” di Václav Marhoul che racconta la storia di un giovane ebreo, spedito dai genitori in Europa orientale per evitare le persecuzioni naziste. Morta la zia che l’accompagna si ritroverà a dover contare solo su stesso. A seguire c’è “Waiting for the barbarians” di Ciro Guerra con Mark Rylance, Johnny Depp, Robert Pattinson e Greta Scacchi; basato sul romanzo di J. M. Coetzee, il film racconta la storia della crisi di coscienza di un magistrato che si ribella al regime di un impero senza nome. Shannon Murphy firma la regia di “Babyteeth”, qui mette in scena la tranquilla vita di Henry e Anna Finlay che viene sconvolta quando la giovane figlia ammalata Milla si innamora di Moses, piccolo spacciatore di quartiere. “Saturday fiction” di Lou Ye con Gong Li è ambientato nella Shanghai del 1941 in cui un’attrice che lavora sotto copertura per gli Alleati, scopre i piani degli invasori giapponesi per attaccare Pearl Harbor, poi c’è “The Laundromat” di Steven Soderbergh che racconta dei Panama Papers, ovvero degli oltre 11 milioni di documenti che dimostravano come dagli anni ’70 al 2015 capi di governo, politici e potenti del mondo avessero dirottato le proprie ricchezze spostandole nel paradiso fiscale di Panama. Roman Polanski arriva al Festival con “J’accuse” e ci porta al 5 gennaio 1895 quando il capitano alsaziano di origine ebraica Alfred Dreyfus viene accusato di essere spia della Germania e condannato all’ergastolo. Joaquin Phoenix interpreta “Joker” di Todd Phillips e Marsiglia invece fa da sfondo a “Gloria Mundi” in cui dopo aver scontato una lunga condanna, Daniel torna a casa e viene avvisato da Sylvie, sua ex moglie, di esser diventato nonno: Mathilda, la loro figlia, ha infatti dato alla luce Gloria. “About endlessness” di Roy Andersson sarà un’ode all’esistenza umana attraverso la voce di una moderna Sherazad, mentre “Marriage story” di Noah Baumbach con Scarlett Johansson, Adam Driver e Laura Dern racconta di un regista e sua moglie attrice in lotta in un faticoso divorzio in atto tra New York e Los Angeles. Ancora, ci sono “Ad astra” di James Gray con Brad Pitt, Tommy Lee Jones Liv Tyler e Donald Sutherland in cui l’astronauta Roy McBride parte per una missione impossibile verso Nettuno per ritrovare il padre disperso e per svelare un mistero; “Guest of honour” di Atom Egoyan racconta di Veronica, giovane insegnante accusata di molestie sessuali su uno studente minorenne. Tiago Guedes firma la regia di “A herdade” in cui racconta di una famiglia che possiede una delle più grandi tenute sulla riva sud del fiume Tagus. Attraverso la storia della loro fattoria, viene raccontata la vita politica, economica e sociale del Portogallo dagli anni ’40 fino ai giorni nostri. “Ema” del cileno Pablo Larrain con Mariana Di Girolamo e Gael García Bernal è la storia di una coppia che si ritrova a dover affrontare le conseguenze di un’adozione andata male, che rischia di mandare la loro famiglia in frantumi, poi c’è “NO. 7 Cherry Lane” di Yonfan, un film di animazione sul triangolo amoroso tra uno studente universitario, una madre single e la giovane figlia di quest’ultima. “The perfect candidate” di Haifaa Al-Mansour, prima regista donna dell’Arabia Saudita, ha come protagonista Maryam, giovane dottoressa saudita, pronta per una vacanza a Dubai, che viene rimbalzata ai controlli dell’aeroporto di Riad perché il permesso rilasciato dal padre, suo tutore maschile, non è stato rinnovato. Ultimo ma non per importanza è “Wasp Network” di Olivier Assayas il quale racconta un pezzo di storia degli anni Novanta quando in Florida gruppi anticastristi tentano con ogni mezzo di rovesciare il regime cubano. I cubani rispondono creando il Wasp Network, un gruppo di spie con il compito di infiltrarsi e boicottarli.
Questi sono quindi i diciotto film in gara, ma chi sarà il migliore? Non ci resta che aspettare il 7 settembre per scoprire il verdetto della giuria.