Domenica 10 novembre, ore 10-13.30, negli spazi della Galleria Kóine (Napoli, via Michelangelo Schipa 118) diretta da Ciro Vecchiarini, s’inaugura la personale dell’artista toscano Maurizio Vinanti dal titolo “ ’A tumbulella ”.
Un modo vezzoso, tutto napoletano, di definire la tombola, gioco da tavolo nato a Napoli nel XVIII secolo, come alternativa casalinga al gioco del lotto, e spesso accompagnato da un sistema di associazione tra numeri e significati, di solito umoristici, la cosiddetta Smorfia.
Secondo la tradizione, la tombola sarebbe nata nel 1734 da una discussione tra Re Carlo di Borbone e padre Gregorio Maria Rocco circa il gioco del lotto, che il primo voleva sotto controllo pubblico, per evitare che in seguito alla sua soppressione vi fosse il fiorire del lotto clandestino, e il secondo considerava immorale per motivi religiosi. Il compromesso fu trovato vietando il gioco nelle festività natalizie, durante le quali le famiglie si organizzarono ugualmente con questa versione da casa, che divenne presto una consuetudine di quei giorni dell’anno. Un’usanza molto sentita a Napoli..
“A tumbulella” di Vinanti è una suggestione della quale godere perdendosi in una tavolozza di colori vivaci e splendenti.
In esposizione, 90 tavole+1 (tutte dipinte ad acrilico e di vario formato), che raccontano, con un accattivante verve surrealista, i 90 numeri della tradizionale smorfia napoletana la cui rappresentazione illustrata continua nei versi della scrittrice Carla Adamo in una fusione di parole e colori che diventa un emozionante viaggio nella cultura e nelle atmosfere partenopee.
Un progetto che nasce dall’amore per Napoli di Vinanti. “Le tavole, come ama dire egli stesso dei suoi lavori, sono ‘un teatro a cielo aperto’ proprio come la città – scrive il gallerista Vecchiarini nella prefazione al catalogo – ed attraverso le quinte di Napoli l’artista vede i numeri della tombola interpretati come in una commedia permanente e con la maestria e fantasia che lo contraddistingue, li riproduce sulle sue tavole polimateriche. A chi guarda non resta che osservare estasiato lo scenario che il suo pennello ha saputo rendere vivo e stupefacente”.Completa la mostra un catalogo Kóine Arte, con una prefazione di Ciro Vecchiarini e testi di Amedeo Colella, umorista, storico, napoletanista e scrittore.