Carla Fracci: senza di lei muore la danza
Carla Fracci è morta stamani nella sua casa di Milano per un tumore.
Una delle ballerine più famose del mondo:84 anni spesi per la danza e con la danza.
Il Teatro la Scala di Milano così si è espresso in una nota ufficiale: «Il Teatro, la città e la danza perdono una figura storica, leggendaria, che ha lasciato un segno fortissimo nella nostra identità e ha dato un contributo fondamentale al prestigio della cultura italiana nel mondo».
La camera ardente sarà allestita nel foyer del Teatro, domani, dalle ore 10.30 alle ore 18.00
Come riassumere in poche righe la carriera straordinaria di Carla Fracci? Impossibile!
Ha interpretato almeno duecento personaggi, ha danzato nei più prestigiosi teatri e con i ballerini più famosi da Rudolf Vladimir Nureyev a Vassiliev da Mikhail Baryshnikov a Marinel Stefanencu, da Gheorghe Iancu a Roberto Bolle.
Figlia di un tranviere e di un’operaia non ha mai rinnegato le sue origini umili e si è sempre tenuta lontano da tutto quello che poteva distrarla dalla danza. Proverbiali il rigore e la disciplina che hanno tenuto a bada un talento straordinario manifestatosi prestissimo.
A lei si sono ispirati, quale icona di stile e di eleganza innata, numerosi artisti tra i quali anche il grande poeta Premio Nobel Eugenio Montale che le dedicò una poesia nel 1969 dal titolo La danzatrice stanca inserita nell’opera Diario del ‘71 e del ‘72, di cui riportiamo alcuni versi:
«A te bastano i piedi sulla bilancia/per misurare i pochi milligrammi/che i già defunti turni stagionali/non seppero sottrarti. Poi potrai rimettere le ali…» ( N.d.r. Il poeta si riferisce alla nascita del figlio Francesco. A quell’epoca la maternità era considerata impossibile per una ballerina)
Eterea, apparentemente fragile, non sottoposta come i comuni mortali alle leggi della gravità, la carnagione bianca come illuminata dai raggi argentati della Luna, aveva il pubblico e la critica ai suoi piedi in ogni teatro del mondo.
Dopo uno spettacolo il sipario si apriva più e più volte per dare agli spettatori la possibilità di rivederla ancora, di dimostrarle il suo affetto, di premiarla per il suo carisma unico con rose di colore rosa pallido, le sue preferite. E sempre accanto a lei, il marito Beppe Menegatti, sposato nel 1964 e regista di molti suoi spettacoli.
Carla Fracci ha diretto anche il corpo di Ballo della nostra città, dell’Arena di Verona e del Teatro dell’Opera di Roma. Appena due mesi fa la sua ultima apparizione alla Scala, vestita come sempre di bianco dalla Maison Biagiotti, per una masterclass su Giselle.
Proprio in questi giorni si sta girando una fiction, destinata a Rai1 con Alessandra Mastronardi, tratta dalla sua autobiografia edita da Mondadori nel 2013 Passo dopo passo.
«La danza è una carriera misteriosa che rappresenta un mondo imprevedibile e imperdibile. Le qualità necessarie sono tante. Non basta solo il talento, è necessario affiancare alla grande vocazione la tenacia, la determinazione, la disciplina, la costanza» E tu, Carla, lo hai fatto, senza risparmiarti! Ciao!