Mogol e Mario Lavezzi rappresentano la storia della musica d’autore italiana. Il loro sodalizio artistico iniziato, nel 1968, quando composero Il primo giorno di primavera affidato al complesso dei Dik Dik, prosegue fino ai nostri giorni con la realizzazione dell’album Capolavori nascosti. Esso contiene 13 canzoni tra le più belle interpretate da grandi voci della musica italiana ed è arricchito da un inedito che si intitola Una storia infinita interpretato dallo stesso Lavezzi insieme a Cristina Di Pietro, ottima pianista e vocalist del gruppo Pop Deluxe che accompagna dal vivo il noto artista.
Questa la tracklist: Bianche raffiche di vita (Mario Lavezzi-Mango-Laura Valente-Luca Carboni), Per fortuna che ci sei (Mario Lavezzi-Dave Pearlman), Giorni Leggeri (Mario Lavezzi-Riccardo Cocciante-Lucio Dalla), L’amico latino(Mario Lavezzi), Non è una bella idea (Mario Lavezzi), Per la gloria (Mario Lavezzi-Gianni Bella-Riccardo Cocciante- Mango- Raf), Zitta (Mario Lavezzi-Ramòn Stagnaro), Una vita normale (Mario Lavezzi-Giulia Fasolino),Anche settembre (Mario Lavezzi-Elena Roggero), Ci vorresti tu( Mario Lavezzi-Ornella Vanoni),La bandiera (Mario Lavezzi-Biagio Antonacci), Avanti così (Mario Lavezzi), Momento delicato (Mario Lavezzi-Fiorella Mannoia), Una storia infinita (Mario Lavezzi-Cristina Di Pietro).
Noi di Mydreams abbiamo seguito stamane la conferenza stampa di presentazione.
Come nasce questo progetto discografico?
Lavezzi: Abbiamo voluto dare una certa attenzione e visibilità ad alcune canzoni che hanno un valore ed uno spessore artistico notevole e che sono state cantate da grandi voci della musica italiana quali Riccardo Cocciante, Biagio Antonacci, Mango e tanti altri.
Mogol: Pensiamo che forse quasi nessuno le conosca o se le ricordi. Una canzone infatti per diventare un successo ha bisogno di una certa promozione. Puoi essere l’autore migliore del mondo, aver scritto un capolavoro ma se nessuno ascolta il brano, esso non diventa un successo e rischia di non essere conosciuto da molti. E’ una questione di competenza. Non solo questa deve essere posseduta dall’autore ma anche da chi diffonde la musica, le canzoni. Oggi questo è il più grosso problema che attraversa la musica in Italia. Non c’è competenza e la sfida diventa complessa e difficile. Noi ci teniamo molto alla diffusione di questo disco perché pensiamo di aver fatto un ottimo lavoro ed è indispensabile che voi giornalisti ne parliate in modo da spingere il pubblico ad ascoltare della buona musica.
Lavezzi: Nel CD c’è una sorta di libriccino che spiega anche la genesi dell’album.
Come è nata questa vostra collaborazione?
Lavezzi: Come tutti sanno io facevo parte dei Camaleonti ma fui costretto a lasciare il gruppo a causa del servizio militare ed incontrai Mogol. Quindi la nostra collaborazione è stata rocambolesca. Il primo brano che abbiamo scritto insieme si doveva intitolare con una data, se non sbaglio quella del 19 giugno.
Mogol: Io avevo scritto da poco 29 settembre e quindi non mi sembrava il caso di fare una canzone per ogni giorno dell’anno! E quindi suggerii il titolo Il primo giorno di primavera ed affidammo il brano ai Dik Dik…un milione di copie vendute! Lucio è stato il produttore e l’arrangiatore del brano.
Cosa ne pensate del Sanremo appena concluso? Come vedete questo momento autoriale?
Mogol: Non seguo molto la musica di oggi e non sono un critico musicale. Questo non è mai stato il mio ruolo. Posso dire soltanto che non solo bisogna saper scrivere una canzone ma anche chi le sceglie per una gara deve avere delle competenze specifiche. Prima i brani venivano selezionati e scelti dai disk jockey , persone competenti ed appassionate. Anche voi giornalisti lo siete e vi invito ufficialmente a venire al CET per ascoltare insieme Capolavori nascosti e parlare di musica. Durante questa conferenza stampa io volevo fare così ma non è stato possibile. Dobbiamo cercare la qualità nella musica popolare, bisogna ritornare a trasmettere emozioni ed evolvere il pubblico, istruirlo. Le canzoni di successo sono quelle che hanno sfidato il tempo ed il nostro è un tentativo quasi disperato.
Lavezzi: Io seguo, anche Sanremo. Ricordo qualche anno fa la canzone di Mengoni L’essenziale e quella di Madame di quest’anno con un testo potente.
Avete altri inediti oltre a Una storia infinita?
Lavezzi: L’abbiamo scritta durante il lockdown ed è la fotografia di una coppia che, nonostante abbia attraversato molte difficoltà e vicissitudini, compresa la pandemia, si ritrova più unita che mai”
Mogol: É una storia d’amore oltre la vita. Io credo che dopo la morte ci si incontri in un’altra dimensione. Nel disco viene cantata da Mario ma avrebbe potuto benissimo cantarla tutta anche una donna.
Lavezzi: Per completare la risposta dico che aspetteremo il momento giusto per pubblicare nuovi inediti. Noi non abbiamo fretta.
Quale è stata la prima impressione che avete avuto l’uno dell’altro?
Mogol: Per la verità non me lo ricordo proprio. Come mestiere lui faceva il corteggiatore nelle hall degli alberghi.
Lavezzi: Parla proprio lui che cambiava ragazza ad ogni uscita di una canzone o di un album!.
E’ importante per voi visualizzare un brano altre che ascoltarlo?
Mogol: Se un brano è bello deve trasmettere un’emozione e bisogna ascoltarlo. Oggi non si ascoltano i brani con la dovuta attenzione e questo costituisce un problema.
Secondo voi c’è carenza di bravi autori?
Lavezzi: Non credo, anche tra i giovani ci sono dei bravi autori. Bisogna scoprirli e dare loro una possibilità come ho fatto io con Cristina Di Pietro. Avrei potuto scegliere una cantante famosa ma ho voluto dare a questa ragazza un’occasione, un’opportunità per farsi conoscere al grande pubblico. E’ importante scegliere anche il giusto interprete a cui affidare un brano. Nel 2017 facemmo una petizione, purtroppo inascoltata, per promuovere l’eccellenza al Festival di Sanremo.
Non pensate che il termine “capolavori” sia un tantino ridondante e trionfalistico?
Mogol: Non credo, si tratta di canzoni bellissime che pochi conoscono.
Lavezzi: Dalla non avrebbe mai inciso un brano mediocre o brutto e quindi si tratta davvero di canzoni-capolavoro.
Avete degli aneddoti da raccontare o episodi curiosi?
Lavezzi: Sono andato fino a Parigi per incontrare Cocciante e fargli incidere due brani, Non dimentichiamo che aveva vinto Sanremo con Se stiamo insieme scritta da Mogol. In quest’album trovate raggruppate delle canzoni, delle perle, disseminate in vari album di artisti diversi.
Siete sempre andati d’accordo durante il lavoro di scrittura?
Mogol: Non ci siamo mai scontrati. E’ una vita che lavoriamo insieme perché parola e musica viaggiano insieme.
Alcune piattaforme non trasmetteranno più musica italiana. Che ne pensate?
Mogol: Guadagnano miliardi e non vogliono pagare i diritti d’autore. Questa è una battaglia che abbiamo intrapreso già da diversi anni. Non dobbiamo mollare. Si tratta di una battaglia giusta e sacrosanta.
Perché due come voi hanno difficoltà a relazionarsi con Sanremo e la RAI?
Mogol: Proporrò alla RAI di fare uno spettacolo intitolato Capolavori nascosti invitando tutti gli interpreti dei brani. Penso che sia una bella idea.
Cosa ne pensa Mario Lavezzi del comportamento di Blanco a Sanremo?
Lavezzi:Ho visto Jimi Hendrix bruciare la chitarra. Blanco sa che quelli che lo seguono sui social aspettavano quel momento.
Se lei avesse la possibilità di incontrare Battisti, cosa gli direbbe?
Mogol: Finalmente. Mi auguro che abbia con sé la chitarra.
Quali differenze ci sono nel lavorare con Lavezzi rispetto a Battisti?
Mogol: Solo una. Lucio il giorno dopo già sapeva a memoria il testo della canzone, Mario no. Lucio era una mente fine, un matematico. Ascoltava per oltre sette ore al giorno tutto quello che c’era di meglio nel panorama musicale. L’ascolto ti permette di sviluppare un tuo stile e di non somigliare a nessuna.
Avete avuto contatti con artisti stranieri?
Mogol: David Bowie che cantò in italiano Ragazzo solo, ragazza sola.
Capolavori nascosti sarà presentato a La Feltrinelli di Roma, Via Appia Nuova 427 , oggi 17 marzo alle ore 18.00. L’incontro con Mogol e Lavezzi sarà condotto dal giornalista, scrittore e critico musicale Ernesto Assante