“Perchè i piccoli uomini collocano sempre il male fuor di se stessi?” si domanda la Balena Bianca ed in effetti bisogna partire da qui per raccontare
“Moby Dick l’incantatrice – primo studio” Monologo per sette voci intorno alla balena bianca libero adattamento della stessa Di Girolamo da Moby Dick di Herman Melville andato in
scena in apertura della rassegna In altro mare ideata da Rosalba di Girolamo.
Il capitano Achab a bordo della baleniera Pequod insegue la grande balena Moby Dick per vendicarsi: a causa sua ha perso una gamba. Un'avventura attraverso mari in
burrasca e in bonaccia assieme a un equipaggio strano e affascinante le cui storie sono raccontate dall’indimenticabile Ismaele.
Nella suggestiva sala del museo Darwin-Dohrn di Napoli, ricca di elementi marini, inizia l’immersione del pubblico nel racconto. L’adrenalina cresce già dai primi
momenti quando le sonorità, create da Marco Messina, inondano la sala e danno il giusto ritmo al racconto.
La Di Girolamo restituisce sette personaggi del famoso romanzo ed è impresa non facile.
Voci di uomini differenti che si accavallano e animano un racconto pieno di significati.
L’adattamento del testo, efficace sebbene complesso, permette all’attrice di offrire al pubblico un racconto di parole e musica che ammalia per un’ora e trenta circa.
La voce dell’attrice è uno spartito fatto di parole che ipnotizza ad ogni passaggio.
Ogni personaggio, in particolare il capitano Achab ossessionato dalla sua ricerca della balena, si racconta.
In realtà tutta la “ciurma di uomini in fuga” che compongono l’equipaggio del Pequod rappresenta le diverse forze che animano l’essere umano nel
viaggio dentro sé stesso.
Nel racconto è la Balena bianca che racconta da femmina, come femmina è la nostra coscienza, e che accoglie nel suo ventre le voci, le paure e i desideri degli uomini che
le danno la caccia.
Funzionali le idee registiche che, nell’ immobilismo dell’attrice impegnata nel racconto al leggio, permettono di vivere una esperienza sensoriale totalizzante.
Rocco Zaccagnino alla fisarmonica crea momenti di fusione o di contrapposizione alla parole rendendo la storia efficace in tutte le sue parti.
Il mare è un immenso giacimento di storie e va reso con giustizia.
In questo caso la Di Girolamo, grazie al suo sapiente gioco di parole e musica, ottiene un risultato esaltante.
Le capacità attoriale sono indubbie, ma in questo lavoro emerge anche la profonda capacità di immersione incondizionata alla e nella musica.
Monologhi, dialoghi, silenzi, rumori, musica tutto in equilibrio per compiere un viaggio nel ‘mare’ delle emozioni umane.
Lo spettacolo è realizzato con la Stazione Zoologica Darwin Dohrn e Fondazione Dohrn ed è un’iniziativa promossa e finanziata dal Comune di Napoli nell’ambito del Maggio
dei Monumenti 2024 – le acque di Napoli.
Roberta D’Agostino