A grande richiesta, dal 30 novembre al 5 gennaio, torna «Delirio d’un amore antico», la drammatizzazione storica che evoca in chiave realistica le vicende di Carlo Gesualdo da Venosa. Questa singolare rievocazione, nata come un vero e proprio esperimento, ha stregato e calamitato l’attenzione del pubblico, che a sua volta diventa parte integrante dello spettacolo grazie alla particolare collocazione all’interno della sala. Dopo la Sala del Capitolo della Basilica di San Domenico Maggiore, per i nuovi appuntamenti è stato scelto un altro luogo simbolo di Napoli, l’Ex Ospedale della Pace in via Tribunali, nel cuore di uno dei quartieri più antichi e popolari della città.
«Delirio d’un amore antico» di Ilio Stellato e Maurizio Merolla è una ricostruzione fantastica ed inquietante delle vicende di Carlo Gesualdo, Principe di Venosa, sua moglie Maria d’Avalos e Fabrizio Carafa, Duca d’Andria. Una storia che a distanza di 400 anni ha mantenuto intatto tutto il suo fascino e che racconta le vicende della bellissima principessa Maria d’Avalos, sposata col principe Carlo Gesualdo da Venosa, grande musicista. Maria, dotata di una bellezza e di una sensualità fuori dal comune, è una figura ancora oggi molto affascinante e misteriosa. Si racconta, infatti, che il precedente marito della principessa sia morto a causa dei ripetuti congiungimenti carnali ai quali la moglie-ninfa lo costringeva. La notte tra il 16 e 17 ottobre 1590, Maria viene trucidata col suo amante Fabrizio Carafa in una stanza da letto di Palazzo Sansevero. I due corpi martoriati vengono poi lasciati nudi sulle scale del Palazzo. L’evento viene realizzato in occasione delle celebrazioni del Principe Carlo Gesualdo da Venosa.
Protagonisti della rievocazione sono Maurizio Merolla, che ne firma anche la regia e la direzione artistica, Marcella Vitiello, Marco Cacciapuoti, Liliana Palermo, Ciro Grano, Fedele Canonico, Annalisa Arbolino, Antony Delle Donne. L’accompagnamento musicale è eseguito da Giancarlo Sanduzzi e Andrea Sensale, mentre le coreografie sono di Carla Borriello.