Michele Zarrillo, il poeta dell’amore, così viene chiamato dai suoi fan, ieri sera ha tenuto un concerto al Teatro Diana di Napoli, un’altra sorprendente tappa del suo “Unici al mondo tour”. Dal suo facebook scrive «Dopo circa tre anni, il 21 Aprile, torno ad esibirmi a Napoli, la città che ha battezzato, nel lontano ’92, la mia prima tournée teatrale… Per l’occasione proporrò, insieme ai miei musicisti, una scaletta che, oltre ai miei brani più conosciuti, verrà arricchita con qualche piacevole ed emozionante sorpresa… Con la speranza di rivivere, in questa meravigliosa città, un’altra intensa ed indimenticabile serata… »
Michele Zarrillo, 58 anni, romano, una carriera musicale iniziata negli anni ’70 fondando il gruppo Semiramis, per poi seguire una straordinaria carriera da solista dando voce all’amore, quello viscerale, emozionale, in cui tutti amiamo abbandonarci.
Con la sua aria semplice, entra sul palco cantando “Unici al mondo”, inizia così lo spettacolo. Al termine della sua prima canzone, si rivolge al pubblico, uno dei pochi e rari momenti in cui Michele parla, dando spazio solo alla sua musica: «È un grande privilegio per me essere qui. Non sapete quanto mi mancante in certi periodi della vita. Dopo tutto questo tempo che è passato, tra vicende contorte e complicate, potrei dirvi un miliardo di cose, ma vorrei solo godere di questo incontro che aspettavo e sono contento di essere qui a Napoli, vedervi così numerosi, e avere la possibilità di dividere delle cose che, a volte, sembrano scontante nella vita, ma è in questi momenti che uno si rende conto di quanto le cose siano veramente importanti e belle, che ringraziamo il cielo che ce le fa vivere e addirittura rivivere.
Questo è uno spettacolo che non ha nessuna motivazione, solo di potervi rivedere dopo qualche anno e di condividere la speranza. Nella vita c’è chi riesce a fare campi sportivi con 50mila persone, è come avere tanti amici ma puoi contare su pochissimi, io, forse, in questo momento, quei pochissimi mi sono talmente vicini, che mi posso fidare veramente di loro, e, questo è un grande privilegio e un grande onore per me».
E attacca con un’altra meravigliosa canzone, “Il canto del mare”, per poi proseguire con “Ragazza d’argento”, “Le Strade di Roma”, “L’acrobata”, “Gli Angeli”, “La Notte dei pensieri”, in cui sul finale si diverte con un assolo di chitarra, dando prova della sua bravura anche come chitarrista.
Michele Zarrillo è accompagnato sul palco dalla sua fedelissima band: Alessio Graziani (tastiere, piano, flauti e voce), Danilo Fiorucci (basso e contrabbasso), Anna De Francesco (percussioni), Roberto Guarino e Andrea Valentini (chitarre) e Andrea De Luca (violino).
«Stasera ci sono dei visi – dice Michele Zarrillo – che conosco a memoria, che ho nel cuore. Addirittura, ci sono amici venuti dalla Sicilia, ma anche dalla mia Roma. Questo è veramente un momento molto bello, prendere tempo per fare concerti acustici e minimali che, da un po’, sto sperimentando insieme a questi grandissimi musicisti. È anche una cosa rischiosa, perché non aiutati dalla tecnologia, c’è solo scarnezza, si entra nella parte più artigianale delle cose, che, forse, dovremmo ritrovare un po’ tutti, visto che a volte ci perdiamo in inutili ghirigori, quanto poi la bellezza delle cose ce l’abbiamo a portato di mano. Questa sera che sto a Napoli, mi sento molto vicino a voi, alcuni sanno che ho radici del Sud, non sono napoletano, ma mia madre è di Corbara, vicino Salerno e mio padre era lucano, e ciò mi accomuna a un artista che, purtroppo, da qualche tempo non c’è più, (Mango ndr). Uno dei più grandi artisti, e lo dico da anni, che qualcuno aveva dimenticato». Introduce così uno dei primi omaggi ai grandi del Sud recentemente scomparsi. Zarrillo, infatti, canta “Amore per te” di Mango. Al termine dell’interpretazione della splendida canzone dell’artista scomparso, sale sul palco il grande sassofonista salernitano, Daniele Scannapieco e attacca con “Napule è”, uno dei due omaggi fatti a Pino Daniele, per proseguire poi con la famosa e delicata “Quando”.
Il concerto prende una forma più jazzistica con la presenza del grande Scannapieco, eseguendo canzoni come “Innamorando”, “Bellissima”, “Non arriveranno i nostri”, e su quest’ultima che sul fianle c’è un meraviglioso assolo al sassofono di Scannapieco. E ancora “L’Elefante e la Farfalla”, “Quei due”, “Tutta la cita che c’è”, “Il sopravvento”. Termina il bellissimo e importantissimo intervento di Daniele Scannapieco, si salutano e Michele Zarrillo si toglie la giacca, e giù il teatro con le fan in delirio. Si vede chiaramente un Michele emozionato nell’introdurre l’altro blocco di canzoni, che hanno fatto della serata un meraviglioso ed emozionante spettacolo. Canta “Domani”, “L’amore vuole amore”, “Una rosa blu” e “Cinque giorni”. Il pubblico lo acclama, lo reclama e così Michele Zarrillo esce per una serie di bis, iniziando da “Io e te”, per poi proseguire con “L’alfabeto degli amanti”, “Soltanto amici”, “Chiedi la luna”, “Se l’amore ha scelto noi”, “Occhi siciliani” e “Sogno”, canzone con cui Michele Zarrillo termina il viaggio in cui ha trasportato tutti i suoi fan, cullandoli con le dolci melodie e con parole pregne di amore. Si ferma sul palco e saluta, abbraccia, rilascia qualche autografo a chi veramente lo ama, e che attenderanno nuove sorprese che il fascino del suo personaggio non avrà difficoltà a dare.