Manuela Padoan inizia a studiare pianoforte all’età di 6 anni e poi canto a 14. Studia tecnica lirica, improvvisazione jazz e canto moderno. Dopo l’ottima risposta ottenuta sul web del video “Viola” contro la violenza sulle donne, Manuela di recente ha pubblicato il singolo “Metamorfosi e farfalle” contenuto nell’EP “Mille fiori, mille colori” accompagnato da un video girato da Mauro Giordani. Il brano nasce proprio da un periodo in cui l’artista ascoltava spesso il brano “Farfalle“ di Domenico Modugno e da questo pensiero è nata “Metamorfosi e farfalle” che la cantautrice definisce “un inno alla vita”.
“Metamorfosi e farfalle”, un brano che tu stessa definisci un inno alla vita, nato dall’ascolto di Farfalle di Domenico Modugno…questa canzone nasce per un motivo particolare?
«Come per molte canzoni che scrivo, lo capisco sempre dopo il motivo che mi ha portato a scriverle. Era un periodo in cui scrivevo in generale di Metamorfosi nei miei diari e probabilmente era un periodo in cui mi stavo preparando per uscire dal bozzolo. È nata in modo molto spontaneo e abbastanza istintivo».
La tua passione per la musica inizia a 6 anni, studiando pianoforte e poi continua con il canto. Chi o cosa ti ha spinto ad avvicinarti a questo mondo?
«Nasce da prima in realtà. Guardavo lo Zecchino d’Oro e dicevo ai miei genitori di voler andare a cantare in televisione. Avevo tre anni quando sono andata alle selezioni la prima volta. Giocavo fin da piccola a scrivere semplici canzoni e a organizzare spettacoli con le amiche. Sono stata sempre supportata e seguita dalla mia famiglia».
Oltre ad essere una cantautrice sei anche una musicoterapeuta. Quanto credi sia fondamentale la musica?
«Il suono, la voce, la canzone e la musica fanno parte della vita di ognuno di noi. Credo moltissimo nel potere riabilitativo della musica e nei benefici che può darci. Personalmente la scrittura e il canto sono stati fondamentali per crescere, per trovare la mia strada e per essere felice».
“Mille fiori…mille colori” è il tuo primo Ep. Cosa rappresenta per te questo progetto discografico?
«Rappresenta l’inizio di un percorso che spero possa crescere sempre di più e durare a lungo nel tempo. Ci sono canzoni al suo interno che raccontano molto di me, del mio percorso come persona e come donna. È un po’ come una prima fotografia…la prima traccia di te, nero su bianco, anzi, colori su bianco…parole, note e musica che danno il via a nuovi progetti e allo stesso tempo ti ricorderanno sempre l’origine e da dove sei partita».
“Viola” parla della violenza sulle donne. La scelta delle tematiche delle tue canzoni è casuale oppure ha un significato ben preciso?
«Nulla è a caso dal mio punto di vista, neanche quando pensiamo che lo sia. Ogni tematica di cui scelgo di scrivere ha un perché…magari lo capisco a distanza di tempo».
Stai lavorando a un album? Quali sono i tuoi prossimi progetti?
«Si sto già lavorando all’album e questo è il progetto per il futuro su cui mi sto maggiormente concentrando. Sono in una fase di creazione, costruzione e ricerca di nuove sonorità. Stiamo pensando il tutto anche in vista di nuove formazioni live. È un momento bellissimo e speriamo possa dare buoni frutti!».