«Perdonatemi, guerre lontane, se porto fiori a casa. Perdonatemi, ferite aperte, se mi pungo un dito». Wislawa Szymborska
Medici Senza Frontiere festeggia i 50 anni di attività essendo stata fondata il 22 dicembre 1971 a Parigi. Il suo compito è quello di portare soccorso sanitario ed assistenza umanitaria in caso di conflitti, epidemie, disastri naturali in tutto il mondo.
L’attività di Medici Senza Frontiere viene finanziata con donazioni di privati o aziende, sensibili a salvare vite umane e a denunciare i contesti difficili in cui tali medici operano in modo da mobilitare l’opinione pubblica. Nel 1999 tale organizzazione internazionale, non governativa è stata insignita del Premio Nobel per la Pace.
Per dare un aiuto concreto alle attività di Medici Senza Frontiere è stato pubblicato dalla Casa Editrice Einaudi, per la Collana Super Coralli, Le ferite a cura di Caterina Bonvicini. Il libro è costituito da 14 racconti di altrettanti scrittori e scrittrici: Donatella Di Pietrantonio, Melania Mazzucco, Marco Missiroli, Domenico Starnone, Sandro Veronesi, Marco Balzano, Diego De Silva, Marcello Fois, Helena Janeczek, Jhumpa Lahiri, Antonella Lattanzi, Rossella Milone, Evelina Santangelo, Hamid Ziarati. Tutti hanno ceduto gratuitamente i loro racconti ed anche la curatrice ha rinunciato al suo compenso e Einaudi devolverà l’utile del progetto.
Ecco come ci descrive Le ferite, la curatrice Caterina Bonvicini: «Ci sono ferite enormi,insanabili,e piccole lacerazioni nel tessuto del mondo come dentro di noi. Ci sono gesti che curano e gesti che distruggono. Ci sono storie che parlano da sole. Sette grandi scrittrici e sette grandi scrittori festeggiano con un loro racconto i 50 anni di MSF, che da sempre si impegna a curare le ferite degli altri, ovunque si trovino. Questa antologia è un regalo corale a MSF, oggi presente in più di 80 Paesi, con migliaia di operatori. È solo un libro ma è bellissimo!».
Noi di Mydreams abbiamo seguito qualche giorno fa in diretta streaming la presentazione di Le ferite. Erano presenti all’incontro: Caterina Bonvicini, Concetta Feo e Giulia Baldissera di MSF, la giornalista di Radio 1 Ilaria Sotis in qualità di moderatrice e attraverso un video, dodici dei quattordici narratori. Ciascuno di essi ha dato la sua definizione della parola ferita.
Jhumpa Lahiri ha detto: «Una ferita è come un racconto perché è una cosa che ti succede e che ha un certo impatto su di te. Col tempo potrebbe attenuarsi ma ti segna per sempre». Per Diego De Silva la ferita: «è quella che non si rimargina, che graffia la tua dignità, è quella che lascia un conto in sospeso». Marco Balzano ha affermato: «Le mie ferite sono le storie che non ci raccontiamo e quelle che non ci raccontano o quelle di cui abbiamo vergogna ma è utile continuare a cercarle».Donatella Di Pietrantonio così si è espressa sulla parola ferita: «Rubo il concetto ad Aldo Carotenuto. La ferita è una feritoia attraverso cui guardare dentro di sé ed anche verso le ferite degli altri». Per Marcello Fois «la ferita è non trovare sempre le parole giuste perché le parole giuste possono contribuire a salvare il mondo». Helena Janeczek: «Per me una ferita è un qualcosa che va riconosciuta e diagnosticata, per così dire, ancora prima di essere curata». Per Antonella Lattanzi: «la ferita non è tanto la ferita in sé quanto l’effetto che essa ha su di te. È ciò che di te quella ferita cambia. È la persona in cui ti trasforma». Per Rossella Milone invece: «la ferita è un’interruzione tra le anime ribelli, tra i corpi, tra le persone e le relazioni, tra le istituzioni e i corpi sociali. Le ferite sono l’antefatto per qualsiasi tipo di ricostruzione». Evelina Santangelo ha detto: «Per me le ferite sono tutte le cicatrici non sanate, quelle più intime, più personali». E per Hamid Ziarati «La ferita è come una goccia d’olio in un bicchier d’acqua. Uno vorrebbe farla andare a fondo ma invece torna sempre a galla». Sandro Veronesi ha detto che «la ferita è quella che infliggiamo noi agli altri. È quella che non si cicatrizza mai». E Melania Mazzucco ha concluso: «La ferita è una percossa, una lacerazione, un taglio, una perdita, uno scacco, una fenditura, una crepa. Può essere profonda o superficiale, sanguinante, può essere rimarginabile. Gli agenti vulneranti sono infiniti: amore, abbandono, malattia, morte. Forse nessun agente è più vulnerante della vita stessa oppure ce n’è un altro più potente: il silenzio».
Caterina Bonvicini ha poi letto il racconto di Domenico Starnone intitolato Lacerazione e l’ultimo di Marco Missiroli che ha voluto trascrivere la lettera indirizzata alla sua fidanzata di Samir, una ragazzo che ha trovato la morte nel raggiungere le coste italiane.
Ilaria Sotis ha poi intervistato le operatrici di MSF facendosi raccontare le loro missioni in varie parti del mondo quali: Etiopia, Siria, Sierra Leone. Iraq, Haiti e non ultima l’Italia per la pandemia da COVID-19.
Noi di Mydreams vi consigliamo caldamente di acquistare il libro Le ferite. Insieme agli scrittori contribuiremo a sostenere e a finanziare le attività umanitarie di MSF.