Gianfranco Mauto davvero fa un passo verso il futuro. Uno soltanto, lasciando l’altro a poggiare in un recente passato, ben ricco di riconoscimenti. Da una parte “Le mani nel vento”, canzone uscita lo scorso 11 Aprile in occasione della giornata mondiale per la ricerca contro il Morbo di Parkinson. Brano questo pescato direttamente dalla tracklist del disco “Il tempo migliore”, ormai uscito da tempo e che ha visto di recente anche una versione acustica in solo piano e voce con l’aggiunta del celebre singolo “Nero Bianco e Blu”, musica originale del cantautore romano su liriche inediti di Piero Ciampi… brano che tra l’altro trova anche la collaborazione di Miranda Martino. Ma passiamo oltre: il futuro immediato è anche un moto di speranza, una preghiera laica a se stessi. “La tua rivoluzione”, riadattamento in italiano del grande successo di Tracy Chapman dal titolo “Talkin’ About Revolution”. E dunque siamo curiosi di spulciare dentro queste righe dense di novità…
Io partirei da una grande curiosità. Torniamo a parlare di Ciampi: cos’hai raccolto da quella esperienza?
«La sua grande umanità, il genio nella parola slegata da ogni riferimento alla banalità e superficialità: in una parola l’essenza più vera della poetica nella musica, i versi che hanno una loro immensa purezza».
E il presente è di questi due nuovi video. Torniamo a “Il tempo migliore” prima di tutto: in genere i dischi suonano vecchi già dopo qualche minuto. Questo lavoro però lo hai ricercato davvero tante e in tante forme diverse nonostante abbiamo ormai 2 anni. Perché? Come spieghi questo legame?
«Dopo la prima uscita de “Il tempo migliore – Studio” nel 2020 ho sentito la necessità di “svestire” i brani da tutti gli orpelli sonori e gli arrangiamenti elettronici utilizzati, per riportarli ad uno stadio di autenticità, proprio durante la coda della pandemia: per questo ho deciso di registrare tutti i brani del disco in versione acustica, piano e voce, dal vivo e ne è nato così l’album gemello “Il tempo migliore – Acustico“, in cui è inclusa anche la canzone che citavi prima, “Nero bianco e blu”, con testo inedito di Piero Ciampi, cantata in duetto con Miranda Martino».
Ha senso pensare che dopo una produzione l’artista ricerchi anche il modo o l’estetica migliore per l’opera stessa? Oppure, come dire, la forma delle canzoni ha ragione di cambiare in luogo dei mutamenti che le stanno attorno?
«Credo che le canzoni restino nel tempo portandosi un po’ del “loro” tempo. Nascono in un periodo, per certi motivi, o senza uno in particolare ma vivono poi la loro vita, e sono in grado di dare lontano, anche e soprattutto senza un’estetica: conta la verità che è in esse contenuta…».
Richiami anche la lirica e la canzone di Tracy Chapman in questo secondo singolo. Certe canzoni nascono per gli altri o per se stessi?
«Chi lo sa… Di certo nel mio caso, nascono da un bisogno interiore e senza cercare l’applauso o la gratificazione a priori. Sono sentimenti viscerali che prendo forma e possono diventare di tanti altri, perché, tutti in fondo, facciamo lo stesso percorso di vita».
E per chiudere: dal vivo dunque, minimalismo o riporti in scena la grande produzione?
«Sicuramente entrambi gli allestimenti. L’acustico, minimalista, per dare voce alle canzoni “nude” nei teatri e nel librerie, posti “caldi” e accoglienti per le parole ed un suono meno aggressivo; e poi la parte in elettrico con la band, dove ci divertiremo a suonare le stesse canzoni ma con gli arrangiamenti elettronici e ricercati che abbiamo utilizzato per le versioni “Studio”».