I secondi che compongono un giorno sono 86.400 (sessanta secondi, per sessanta minuti, per ventiquattro ore). Oggi, martedì 30 giugno 2015, i secondi saranno 86.401, uno in più del normale ma non si tratta di un evento straordinario.
L’International Earth Rotation Service (Iers), organismo internazionale che ha sede a Parigi e che si incarica di misurare la durata esatta della rotazione della Terra e del giorno solare, ha stabilito che alla mezzanotte esatta del 30 giugno e prima che inizi il 1° luglio gli orologi atomici superprecisi agli atomi di cesio che calcolano il Tempo universale coordinato (Utc), cioè l’orario standard della Terra, dovranno aggiungere un secondo.
Si tratta del “secondo intercalare” che è già stato aggiunto ben 25 volte dal 1972 a oggi. Il motivo che obbliga gli orologi atomici alla correzione dipende dalla rotazione della Terra, che non è costante ma si modifica in continuazione a causa di molti fattori: attrazione gravitazionale della Luna ed in misura minore anche del Sole che genera maree il cui attrito rallenta la rotazione della terra, influenza che viene dalla modifica delle masse nel sottosuolo a causa dei grandi terremoti, differente distribuzione delle masse nel nucleo interno terrestre, oscillazioni periodiche del nucleo esterno, orbita ellittica della Terra intorno al Sole, fusione dei ghiacciai continentali e da altri movimenti ancora.
Il risultato è che la Terra rallenta la sua rotazione di circa 2 millesimi di secondo al giorno, ciò significa ogni 500 giorni circa, ossia un anno e mezzo, è necessaria una piccolissima correzione.