L’anno scorso ha dato alle stampe Mario Christmas, quest’anno torna con un cd e dvd che si chiama A Very Special Mario Christmas che ripropone il disco dello scorso anno con l’aggiunta di tre brani e un dvd del Sun Tour di Natale, registrato all’Augusteo di Napoli lo scorso anno. Mario Biondi è l’artista più internazionale che abbiamo in questo momento in Italia ed è forse per questo che ha ceduto alla tentazione degli album natalizi, una specie di standard dei grandi della musica pop e jazz d’oltreoceano.
Ti piacciono i dischi di Natale degli altri artisti?
«Non particolarmente ma mi sono cimentato facendone uno mio che è andato molto bene e quindi mi è venuta voglia di farne una versione allargata. Ho inserito anche una cover di Happy Xmas (War is Over) perché la volevo diversa da quella dei Bon Jovi.»
Il prossimo disco sarà di inediti?
«Sì mi sto concentrando sulla direzione stilistica, con qualche cambiamento di sonorità dovuto anche al fatto che il fulcro della mia band inciderà ancora con me ma ci sarà qualche aggiunta. E poi mi piace dare un cambio nel sound di tanto in tanto e questo richiede tempo. Abbiamo annunciato date teatrali a maggio, non so ancora quando uscirà questo disco.»
Dopo averne fatti tanti, cosa pensi dei duetti?
«Non volevo diventare l’uomo dei duetti, ma ne ho fatti alcuni davvero irripetibili a cui non potevo rinunciare, tipo con Al Jarreau e altri grandi. Mi interessa sempre la musica attuale, è ovvio, mi vado a scoprire cose, ma faccio anche dei passi indietro. Con Pino Daniele, per esempio, tra gli italiani è stato davvero indimenticabile, perché per me da ascoltatore, lui ha portato un sound in Italia che prima di lui non c’era.»
Come giudichi la tua carriera oggi?
«Ho iniziato guardando all’estero e sono stato un tardivo fortunato. È stato un percorso molto gratificante dall’inizio e sono contento di essere accettato all’estero come cantante italiano, anche se molto del mio repertorio è in inglese.»