Mariangela D’Abbraccio, bellezza prorompente e tutta mediterranea, è una delle nostre attrici teatrali più invidiate. Ha iniziato con il grande Eduardo, per poi passare a Patroni Griffi, Albertazzi. Da circa due anni è entrata a far parte della fiction Un posto al sole, in un ruolo, Monica, che le dà modo di destreggiarsi abilmente con una personalità fuori dalle righe.
Il prossimo autunno continuerà la sua tournèe teatrale con la commedia, Dopo il silenzio, mentre quest’estate uscirà il suo terzo disco tutto dedicato alla musica napoletana, dalla classica ai giorni nostri. L’abbiamo incontrata in occasione dell’evento Un Posto al Sole, 18 anni e non liDimostra, in occasione delle quattromila puntate della soap opera.
Da quanto tempo fai parte del cast di Un posto al sole?
«È un anno e mezzo, mi alterno tra il teatro e la soap, gli sceneggiatori sono strepitosi, seguendo i miei impegni teatrali, mi fanno partire per Berlino e poi torno, prendo una figlia e ritorno.»
Come ti trovi in questo cast oramai consolidato da anni?
«Mi trovo molto bene, anche perché la maggior parte sono miei amici, abbiamo fatto teatro insieme, prima che loro si fermassero un po’ di più in Un posto al sole, sembra ritornare in famiglia e, poi anche alcuni registi conoscevo. Tornare a fare una cosa diversa dal teatro, anche se vado e vengo dal set per i miei impegni teatrali, ma così continua su Napoli, per me che sono napoletana, è soltanto una bella cosa, è un ritornare a casa. Devo dire, inoltre, che è una macchina perfetta su tutto quello che riguarda l’organizzazione produttiva, è una bella esperienza per un attore, devi marciare con certi ritmi e, devi sempre sperare di ottenere il meglio quasi alla prima, insomma, tutto sommato una bella esperienza.»
Mancavi da molto da Napoli?
«No, con il teatro vengo spesso, però, un’occasione così, rimanere per un anno e venirci quasi frequentemente, è tanto. Da ragazzina che non mi capitava.»
Dal teatro a una soap, molti attori di teatro storcono il naso?
«In questo sono un po’ strana, ho fatto spesso cose che, al teatro, storcono il naso, come i film di Natale. Vado dove c’è un ruolo che mi piace, innanzitutto, tanto adesso, che lo vogliono o no, Un posto al sole è storia della televisione italiana. Mi rendo conto per strada la gente quanto affetto ha per questa soap, cosa mi dicono e mi chiedono, non è tanto fare una cosa in televisione, ma entrare anche in un piccolo pezzo di storia televisiva, quindi era interessante. E devo dire la verità il ruolo mi ha subito appassionato, perché è anticonformista, non è borghese. Se avessi dovuto fare una donna borghese, non mi dava uno stimolo, una fantasia, invece, il ruolo è bello e per un’attrice da tante possibilità.»
C’è qualcosa che puoi anticiparci, di cosa succederà al tuo personaggio, Monica?
«Noi sappiamo poco, nel senso che conosciamo quello che accade ciò che giriamo nel prossimo mese, ma non tanto di più. Posso dire che, una cosa che sto notando dai copioni che mi stanno arrivando, che stanno portando molto il teatro nella soap, perché si vedrà che io coinvolgo la mia consuocera alla messinscena teatrale, cerchiamo i soldi per mettere in piedi questa piéce teatrale, e forse si sono ispirati un po’ alla mia natura e, quindi c’è anche il teatro nella soap.»
Un personaggio folle…
«Si, perché lei un giorno è attrice, un altro giorno non si capisce, un giorno dice che canta in un gruppo musicale, che un giorno suona il clarinetto, non si capisce bene che mestiere fa, è un’artista e questo mi piace. Un’artistoide sul quale si saprà più in là qualcosa di più preciso, si svilupperà anche questo suo lato così bipolare, si è visto che lei ha dei crolli, forse lei prende delle medicine, una cura per mantenere sempre l’umore un po’ sopra. Questi lati più oscuri di lei verranno fuori.»
La tua follia, invece, com’è?
«Penso che oggi fare delle scelte, tipo il teatro, devi essere abbastanza folle, perché si va controcorrente, rispetto a una società che ti spinge magari a fare qualcos’altro, a non aver pazienza, a non vedere dei risultati che sono lenti nel teatro, io sono stata fortunata perché ho già avuti questi risultati, quindi, è una follia il teatro, ma è anche una grande fonte di energia, ti carica, che ti dà ogni sera un lavoro di approfondimento, che porti in altre occasioni, come la televisione o il cinema, perché riesci subito ad arrivare al fondo del personaggio, a capirne e a scavare più possibile, quindi è una palestra importante.»
Cosa stai preparando a teatro?
«Ho finito da poco, ma riprenderò la prossima stagione, uno spettacolo tratto da Liberi Tutti,un libro di Pietro Grasso, il nostro presidente del Senato, sulla testimonianza della sua lotta alla mafia, che si chiama Dopo il silenzio, e saremo in tournèe in tutta Italia, al Piccolo di Milano, a Firenze, Genova. Adesso, invece, sto a Napoli per incidere un disco, sono più di dieci anni che continuo a far concerti, di musica napoletana e non solo, con questo concerto sono stata anche alle Olimpiadi di Londra, alla cerimonia di chiusura due anni fa, e quindi mancava il disco a questo lavoro musicale che è in tournèe da parecchi anni.»
Non è la prima volta che incidi un disco?
«È il mio terzo disco, il primo era totalmente dedicato a Totò, di una quindicina di anni fa, tutto dedicato alla musica di Totò, con tre inediti, fu un lavoro discografico anche abbastanza importante, perché la sonymusic produsse questo disco, ed è diventato un punto di riferimento, sono l’artista che ha inciso più canzoni di Totò, e mi ritrovo in questa cosa assurda e divertente. Il secondo disco era tratto da Teresa la ladra, l’opera musicale, musicata da Sergio Cammariere e, con canzoni scritte da lui, un disco molto particolare già in distribuzione, si trova anche alla Feltrinelli.»
E il disco che stai registrando…
«È sulla musica napoletana, una scelta mia personale, di cammino, che parte dalle canzone classiche, Di Giacomo, Bovio, fino ad arrivare a Pino Daniele, Modugno, Carosone, tutto un tragitto musicale già scelto per la scaletta del concerto, naturalmente, non tutto il concerto, se no il disco durerebbe tanto. E uscirà prima della fine dell’estate.»
Solita domanda, sei un’artista a tutto tondo,che cosa ti manca? Visto che fai di tutto….
«Mi mancano tante cose, e faccio tutto quello che è nell’ambito della mia espressione artistica, perché penso che un’attrice debba fare tutto, come anche il genere, passando da una Maria Stuarda alla Strana coppia, non mi voglio creare dei limiti espressivi.»
Allora dovremmo vederti in un musical?
«È in programmazione nel 2015.»