Tra le serie televisive di maggior successo trasmesse da Netflix nell’ultimo periodo, sicuramente troviamo “Vis a Vis” che ha affermato la serialità spagnola a livello internazionale. Il successo della serie ha contribuito a dare una notevole visibilità anche ad alcuni attori del cast, come María Isabel Díaz Lago, conosciuta per il ruolo di Soledad Núñez Hurtado “Sole”. L’attrice cubana, trasferitasi in Spagna dal 1996, è uno dei personaggi più amati ed apprezzati di “Vis a Vis”. Di recente è stata in Italia, ospite al Social World Film Festival, la Mostra Internazionale del Cinema Sociale di Vico Equense.
Sole, il personaggio che hai interpretato nella serie “Vis a Vis” è molto complesso perché è una donna che si è macchiata la sua condotta per aver per avere ucciso il marito che la maltrattava. Come ti sei sentita nell’interpretare questo ruolo?
«Sole è un personaggio che ho amato molto proprio per la sua complessità. Dopo le continue violenze subite dal marito, Soledad decide di ucciderlo, anche se è una decisione sbagliato, ma è quello che accade oggi a molte donne. Nonostante i suoi lati oscuri, Sole in carcere si ritrova prendersi cura delle detenute più giovani, quasi come se fosse una mamma, aiutandole a sapersi difendere dai pericoli e dalle situazioni a cui sono costrette a vivere. Come attrice è stato un progetto molto importante, non tanto per aver interpretato il ruolo da cattiva, ma per tutte le sfumature legate al personaggio, come la forza, il suo lato umano. Anche un personaggio cattivo, in realtà ha dei sentimenti, ha un cuore, ed è questo che è venuto fuori nella serie “Vis a Vis”».
Pensi che sia stato il punto forte quello di presentare una serie con un cast tutto al femminile?
«La forza di questa serie sta sicuramente nella scelta di un cast tutto al femminile. Personalmente ho vissuto molte bene questa esperienza lavorativa, poiché si è creata un’atmosfera bella e coinvolgente, che mette a tacere tutti quelli che pensano che l’amicizia tra donne sia complicata a causa dei tanti conflitti».
Sei nata a La Habana, Cuba, ma da anni vivi in Spagna. In futuro pensi di tornare nella sua terra natale?
«Sono 24 anni che vivo in Spagna e nel 2018 ho interpretato un ruolo nel film “El extraordinario viaje de Celeste García” di Arturo Infante, che ha riacceso in me la fiamma e la passione per il mio paese natale, quindi mi auguro in futuro di poter lavorare per altri progetti del genere. C’è una canzone cubana che dice: “il non me ne sono mai andata, mi sono solo allontanata per un po’”».
Tra i tuoi lavori, tanto cinema, teatro e televisione. Cosa ami particolarmente tra questi? Quali saranno i prossimi progetti in arrivo?
«Amo moltissimo sia il cinema, sia la televisione che il teatro, anche se penso che quest’ultimo sia la madre della recitazione. Per un attore il teatro è la base, una vera e propria scuola. Agli inizi della mia carriera, non avevo una buona considerazione della televisione, col passar degli anni mi sono ricreduta, anche perché nell’ultimo periodo la televisione sta cambiando. Oggi, quando mi propongono una sceneggiatura, non guardo se è legato a un progetto per il cinema, per la televisione o per il teatro, ma semplicemente cerco di capire il ruolo che mi è stato affidato e quanto il lavoro sia interessante».