Sul red carpet del Social World Festival, in corso a Vico Equense in questi giorni, è arrivata la madrina Maria Grazia Cucinotta con tutti i suoi colori mediterranei e un cortometraggio che la vede per la prima volta protagonista dietro la macchina da presa come regista di un testo scritto dalla sorella Giovanna Cucinotta che ne ha curato anche la musica. La storia descrive lo spaesamento di un anziano maestro elementare, da qui il titolo del corto Il Maestro, che nonostante il pensionamento, continua ogni mattina a recarsi in bus alla scuola in cui per tanti anni ha svolto la sua missione educativa. Tra lo sberleffo dei bambini che nell’atrio gli prendono il cappello, palleggiandoselo tra le risate e l’ironia del preside che gli consiglia di andare in vacanza con la moglie (che scopriremo essere deceduta), il dolore di un uomo rimasto solo con il suo cane e messo da parte dalla società, ma il finale strappa un sorriso di speranza al maestro. Sarà la bravura del protagonista Renato Scarpa, che offre il suo cameo amichevole, a dare spessore ai 15 minuti di girato e a battezzare la bella e brava Maria Grazia nel nuovo ruolo di regista, dopo quello di attrice e produttrice.
Qual è il messaggio che vuoi lasciare ai ragazzi?
«Di incontrare un buon talent scout perché noi siamo fatti delle cose che facciamo e trovare qualcuno che ci offre la possibilità di esprime i nostri talenti è fondamentale inoltre il consiglio è quello di avere un sogno perché è questo che nelle difficoltà ti aiuta ad affrontare la vita.»
Ti abbiamo vista commossa dopo l’omaggio video che il festival ti ha voluto riservare…
«Era davvero da tanto che non rivedevo delle scene di film che ho fatto all’inizio della mia carriera e nel rivederle ho pensato a tutta la mia crescita personale e professionale e poi vedere Massimo Troisi, che non finirò mai di ringraziare, è sempre una grande emozione.»
Com’è andata la prima presentazione del corto a Venezia?
«Le emozioni hanno preso il sopravvento perché ero alla proiezione con tutti i bambini del film, che poi sono i compagni di classe di mio figlio, ed ero preoccupata per loro in caso avessero fischiato.»
Cosa ne pensi della costiera sorrentina, location del festival?
«Arrivando qui, osservando i paesaggi ho pensato a quanto sono fortunata ad essere una donna del sud. Qui sei ricco con niente con questa natura meravigliosa e ciò non va mai dimenticato. Ci siamo fatti americanizzare e esportiamo la cultura, il talento, il territorio. Sono fermamente convinta che questo paese può vivere di turismo ed il cinema rimane uno dei mezzi più efficaci per veicolare questo messaggio.»