Maria Bolignano alterna con bravura la televisione al cinema e al teatro; attrice poliedrica e preparata è tra i personaggi più amati di “Made in sud”. Incontrarla è sempre un piacere per la sua disponibilità e capacità di spaziare in tanti settori.
La abbiamo vista impegnata ne “I bastardi di Pizzofalcone”, ci parla di questa esperienza?
«Lavorare su un set con attori del calibro di Alessandro Gassman su storie scritte da un autore come De Giovanni non può che essere un’esperienza bellissima e molto formativa. Mi piace ogni tanto confrontarmi con personaggi non comici o brillanti per poter apprezzare a pieno il mio meraviglioso “lavoro”».
Il pubblico che ha seguito questa fiction è stato numeroso ma non tutti i giudizi sono stati positivi, lei cosa ne pensa?
«Non si può piacere a tutti. È un dato di fatto che il grosso seguito della fiction trova il suo punto di forza nell’affezione che i personaggi riescono a suscitare nel pubblico oltre che nelle immagini di una Napoli splendida e fino ad ora poco rappresentata in questi termini. Prima della fiction già i romanzi di De Giovanni avevano riscosso un buon successo. La fiction non ha fatto altro che portare sullo schermo quello che una parte di pubblico aveva ampiamente già gradito, amplificandone l’effetto».
Continua il suo impegno con “Made in Sud” questa volta in teatro con alcune date al Nord. Quanto è difficile proporre dal vivo i vostri personaggi televisivi?
«I tempi live fortunatamente sono più dilatati e questo ti permette di esprimerti al meglio rispetto ai 3 minuti televisivi. Poi chi ha alle spalle anni di esperienza di spettacoli teatrali o comunque dal vivo è sicuramente avvantaggiato».
Parliamo di “Fatti Unici” la sit teatrale che al Politeama ha registrato il tutto esaurito quasi tutte le sere, che tipo di progetto è?
«“Fatti Unici” non è, come potrebbe sembrare, semplicemente uno spettacolo teatrale ripreso dalle telecamere; è una teatrale che nasce per la tv quindi mescola all’origine le due cose (il teatro e la tv appunto) che all’apparenza sembrano così distanti. Questo è l’esperimento, fortunatamente, perfettamente riuscito grazie alla direzione di Lello Arena, all’affiatamento del cast e alla follia della Tunnel Produzione».
Si confronta spesso con i giovani come si riesce ad entrare in contatto con un ventenne di oggi?
«Basta vivere nel presente senza dimenticare il proprio passato da ventenne. Trovo rigenerante confrontarmi con i giovani del laboratorio del Tam. È uno scambio reciproco molto fruttuoso».
Cosa pensa dei social network?
«Che usati bene sono veramente utili. Tutto è bene, tutto è male a seconda dell’uso che se ne fa».
Sta lavorando ad un nuovo progetto?
«Sì ad una web serie scritta con alcuni ragazzi del laboratorio giovani “Made in Sud” ( i Nerz in particolar modo ) con cui collaboro molto volentieri».