Solare, sorridente e molto dolce, oltre che estremamente professionale, così appare al nostro incontro la conduttrice e inviata Rai Margherita Basso.Tra un caffè e una risata parliamo di moda, della sua carriera e della televisone.
Margherita, conduttrice e inviata. La conduzione che ricordi con maggior gioia e perché?
«Era il 2009 e da poco ero approdata a Rai Uno come inviata. Dopo la stagione invernale ad Uno Mattina la rete mi chiese di presentare in seconda serata il “Premio Persefone”, nella splendida cornice di Villa Torlonia a Roma, in diretta a fianco di un mostro sacro come Michele Placido. Non dimenticherò mai l’emozione immensa che ho provato quando sono scesa dalla scalinata dopo essere stata annunciata da Placido. Un ricordo che porterò con me per tutta la vita.»
E il servizio come inviata?
«Il primo servizio girato per Uno Mattina. Dopo un breve colloquio con il capo autore di Uno Mattina week end, mi chiesero di andare a girare il mio primo pezzo, senza dirmi nemmeno per cosa fossi stata ingaggiata. Mi comunicarono semplicemente che di lì a poche ore mi sarei dovuta trovare a Pavia dove mi attendeva un regista che mi avrebbe spiegato cosa avrei dovuto fare. Corsi in stazione e raggiunsi Pavia. Il regista mi comunicò che l’indomani ci attendeva un primario del reparto di ortopedia del San Matteo, dove con tanto di camice e mascherina avremmo dovuto seguire tutte le fasi di un intervento chirurgico al ginocchio dentro la sala operatoria. Non ero assolutamente preparata e dopo poco chiesi acqua e zucchero perché mi sentivo svenire. Per fortuna quello fu il primo e l’ultimo episodio in cui mi impressionai notevolmente. Anche perché per i 9 mesi successivi non ho fatto altro che girare tutti gli ospedali di Italia e seguire interventi chirurgici ben più cruenti…Ma non avrei mai rinunciato a quella opportunità.»
Ami molto condurre anche eventi. L’ evento che porti nel cuore?
«Un paio di anni fa ho condotto una tappa del tour di Radio Cuore in una piazza di una cittadina vicino a Roma. C’erano 9.000 persone e l’emozione di trovarmi di fronte ad un pubblico così enorme è stata senza dubbio immensa. Posso dire con certezza che presentare degli eventi stando a stretto contatto con il pubblico e sentire il suo calore è la cosa che preferisco. Che meraviglia coinvolgere tante persone e “sentirle” nel vero senso della parola.»
Ti occupi anche di moda… Che rapporto hai con essa?
«Prima di lavorare in televisione e per un periodo anche in contemporanea, ho fatto per ben 15 anni l’indossatrice. Ho avuto l’onore e la fortuna di sfilare per i più grandi stilisti di alta moda, di viaggiare sin da giovanissima e di incontrare persone meravigliose con cui ancora oggi sono in contatto. Un lavoro faticoso, al contrario di quello che si possa pensare ma che mi ha dato moltissime soddisfazioni. Ho un ricordo bellissimo di quegli anni che conservo nel cuore…Il mio rapporto con la moda non può che essere ottimo.»
Ami anche tu fare compere?
«Assolutamente sì. Adoro passeggiare per le vie del centro di Roma e perdermi nei vicoletti più nascosti alla scoperta di negozietti che magari nessuno conosce. In questa fase della mia vita la mia grande passione sono le borse. Purtroppo devo contenermi perché ho una casa piccola e comincio ad avere dei seri problemi di spazio.»
La compera più sbagliata che hai fatto fino ad ora?
«Sono abbastanza oculata nelle spese che faccio. Prima cerco di fare un “repulisti” del guardaroba all’inizio di ogni stagione. Dopodiché faccio una sorta di inventario in cui mi rendo conto di che cosa mi manchi veramente e cerco di dare via ciò che non indosso da almeno due anni. Così, lista alla mano, vado a colpo sicuro facendo una specie di mappa dei negozi in cui penso di trovare quel che mi occorre. In questo è davvero impossibile fare acquisti sbagliati.»
Il segreto per vestirsi bene senza spendere una fortuna?
«Ho letto diversi libri su questo argomento. Il principio fondamentale è cercare di avere dei capi “basic” nell’armadio, ma di ottima qualità che si possano alternare tra di loro. Non serve riempirsi di cianfrusaglie che durano al massimo una stagione per poi dover rimettere mano al portafoglio pochi mesi dopo. In questo caso vige per me la regola dei “pochi ma buoni”. Un bel cappotto, una camicia bianca, golf di cachemire, un paio di tailleur, un tubino nero, stivali, decoltè, e tante pashmine colorate da alternare tra loro. Un piccolo trucco è quello di andare a provare nei negozi dei capi che ci stanno bene, segnare il codice dell’articolo prescelto e poi comprarlo online. Il risparmio è assicurato.»
A proposito, che rapporto hai con il denaro?
«Cerco di stare attenta a non esagerare con le spese, anche se a volte, specie in periodi di grande stress lavorativo, amo concedermi dei piccoli “sfizi”, delle specie di premi per ripagarmi delle fatiche e per coccolarmi un po’. Diciamo che le spese maggiori riguardano soprattutto trucchi, borse e prodotti di bellezza, un’altra delle mie grandi passioni. Potrei restare in profumeria per una giornata intera a perdermi tra saponi, creme e sali da bagno.»
E la crisi come la vivi?
“Cercando di ridimensionare le mie esigenze legate al “superfluo”. Credo che, volendo fare un pensiero ottimista, il nostro paese sia al momento in una fase di ripresa rispetto a un paio di anni fa in cui la crisi si faceva sentire molto di più. Certo mi si stringe il cuore a pensare a tanti giovani o padri di famiglia, laureati e in gamba che non hanno un lavoro e che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Sono certa che andrà sempre meglio e che piano piano la situazione economica italiana possa migliorare per tutti”.
Credi che esista un reale legame tra la crisi economica e la crisi dei sentimenti e dei valori?
Credo che esistano entrambe le cose ma che non siano strettamente correlate. Ci sono persone che hanno un fortissimo disagio economico ma che mantengono i valori più puri come la dignità, il legame rispetto alla propria famiglia di origine e la passione per il lavoro. Viceversa esistono individui che magari hanno grandi disponibilità economiche ma che sono tristi e sole perché soffrono di altri tipi di disagi interiori. Insomma non si può generalizzare. Speriamo che questo 2015 possa portare tanta serenità a chiunque. E’l’augurio migliore che mi sento di fare perché credo che è ciò di cui tutti, ricchi o meno ricchi, abbiamo veramente bisogno”.