Marco Bocci sarà il protagonista di Solo, una miniserie in quattro puntate in onda dal 9 novembre in prima serata su Canale 5. Marco – così si chiama l’attore nella serie – nei panni di un agente sotto copertura, si troverà coinvolto nella più grande organizzazione criminale al mondo: la Ndrangheta calabrese. La sua missione lo vedrà infiltrarsi nella ‘Ndrina che controlla il porto di Gioia Tauro, il più grande snodo per i traffici illeciti nel Mediterraneo. Il suo nome in codice è Solo. Le scelte per non far scoprire la sua vera identità lo condurranno in una zona d’ombra dove svanisce il confine tra bene e male. L’infiltrazione di Marco nella potente famiglia Corona sarà un rischio non solo per la sua vita, ma anche per la sua anima.
«Solo è un poliziesco – racconta il regista Michele Alhaique – con una struttura narrativa apparentemente classica. Ma lo scopo del racconto è quello di esplorare le dinamiche umane di un uomo pronto a rischiare tutto per raggiungere il suo obiettivo. Un uomo ossessionato dal suo lavoro, dalla sua missione, unico scopo della sua vita. Sta in questa traccia la ragione per cui ho deciso di affrontare questi quattro film, nel tentativo di raccontare questa storia con la mia visione. Mi ha colpito da subito come gli intenti (del produttore e degli autori) fossero quelli di raccontare le vicende umane dei protagonisti di questa storia fino a rendere quasi invisibile il plot poliziesco. E in questa struttura c’è quindi lo spazio per alternare con equilibrio l’azione con la rarefazione, la tensione con la tenerezza. C’è infatti una specie di triangolo amoroso all’interno della storia che caratterizza il percorso dell’infiltrato pronto a costruirsi una nuova vita, rischiando di allontanarsi per sempre dalla sua donna (Diane Fleri) per salvare quella che ha tutte le carte in regola per diventare una vittima innocente della sua stessa famiglia: Agata, la figlia del boss (Carlotta Antonelli)».
Ma andiamo nel dettaglio, per capire quello che vedremo in questi quattro episodi della serie diretta da Michele Alhaique, con un cast composto da Marco Bocci, Peppino Mazzotta, Diane Fleri, Renato Carpentieri, Carlotta Antonelli, Federico Tocci, Pierluigi Misasi, Alessio Praticò, Marcello Mazzarella, Francesco Acquaroli, Max Mazzotta, Riccardo Zinna, con la partecipazione di Pino Caruso.
Marco (Marco Bocci) è un agente dello Sco infiltrato nei ranghi della malavita romana da più di un anno, quando nell’ambito di uno scambio d’armi finito nel sangue ha modo di farsi notare mettendo in salvo Bruno Corona (Peppino Mazzotta), esponente di spicco dell’omonimo clan calabrese. I Corona controllano da anni uno degli asset principali della ‘ndrangheta, il porto di Gioia Tauro, e per la prima volta lo Sco si trova nelle condizioni di infiltrare un agente. Una missione ad alto rischio, considerando le maglie strettissime dei clan calabresi, dove il vincolo di sangue è indistruttibile.
Sfruttando l’abilità e la lealtà mostrate a Bruno, con il quale nasce un forte legame d’amicizia, Marco s’inserisce negli ingranaggi criminali della famiglia Corona guadagnandosi la fiducia di Don Antonio (Renato Carpentieri), capofamiglia anziano e senza scrupoli. Deve guardarsi invece dai dubbi del fratello di Antonio, Vincenzo (Pierluigi Misasi), che non vede di buon occhio l’inserimento subitaneo di Marco nei ranghi del clan. A completare il quadro familiare dei Corona c’è Agata (Carlotta Antonelli), poco più di vent’anni di bellezza, sensualità e ribellione contro usi e costumi della ‘ndrangheta. La ragazza mette gli occhi su Marco e le sue attenzioni e provocazioni non passano inosservate agli occhi di Barbara (Diane Fleri), fidanzata del nostro nonché agente di supporto alla missione sotto copertura.
L’obiettivo concertato insieme all’Interpol è fermare un traffico di eroina proveniente dalla Turchia destinato al potente boss americano Rudi Iaccarino, operazione nella quale i Corona fungono da tramite. Ma, come Marco scoprirà presto, in Calabria sopravvivere anche un solo giorno non è impresa scontata, soprattutto dopo che la morte del boss garante degli equilibri nella regione precipita i Corona in guerra contro il clan Gargano, desideroso di mettere le mani sulla gestione del porto. Il sangue comincia a scorrere e Marco dovrà compiere scelte sempre più difficili per proteggere la sua copertura.