Pubblico in delirio per Marco Bocci alla sesta edizione del Social World Film Festival. Attore di teatro, cinema e fiction, Bocci ha conquistato l’affetto del pubblico per i suoi ruoli da protagonista in serie come “Romanzo criminale” e “Squadra Antimafia” e per alcuni suoi film al cinema come “L’esigenza di unirmi ogni volta con te” e “Scusate se esisto”. In occasione della sua visita alla kermesse cinematografica in programma a Vico Equense fino al 31 luglio, l’artista ha parlato dei suoi esordi, ma anche dei suoi prossimi impegni teatrali e televisivi.
Il tuo spettacolo “Modigliani e le sue donne” ha fatto il tutto esaurito in tutta i teatri Italiani. Cosa ha significato questo tuo ritorno a teatro?
«Sono molto contento del risultato. A grande richiesta si riprenderà anche nella prossima stagione. Era un po’ di tempo che non tornavo in teatro ed è stata un’esperienza per me davvero importante e fondamentale. Quando non fai una cosa da molto tempo hai sempre dei timori, delle perplessità, paure, invece il pubblico ha dato una risposta grande, importante e di questo sono molto contento.
Non è facile riempire i teatri, quindi è stato ancora più emozionante».
Come nasce la tua passione per la recitazione?
«In realtà nasce un po’ per caso, non mi aspettavo di fare l’attore nella vita, non era una di quelle cose che sognavo da bambino. Da bambino sognavo di diventare o un pilota di aeroplani o il pilota di macchine. Poi, un giorno ho incontrato un regista che si era trasferito in Umbria, che si era ritirato dal palcoscenico. Abbiamo cominciato a frequentarci ed ho scoperto che il teatro mi appassionava, mi piaceva parlarne, mi piaceva l’idea anche di mettere insieme una compagnia per fare laboratori teatrali, fare qualche piccola recita di paese. Pian piano ho scoperto la passione per questo tipo di arte e col tempo è diventata sempre più forte. Studiavo architettura e non riuscivo più ad andare avanti, ad immaginare un futuro da architetto, bensì da attore. Col tempo ho percorso la strada classica che si fa per diventare attore».
“A tor bella Monaca non piove mai”, il tuo primo romanzo che ha riscosso un grande successo sia per quanto riguarda la critica, sia le vendite.
«Non me l’aspettavo poiché non è il mio mestiere quello dello scrittore. È nata come esigenza, bisogno di sfogare, di raccontare una storia. Ho sempre avuto la passone per la scrittura, ma era un qualcosa di mio personale, senza alcuna ambizione di pubblicare un giorno un libro. Poi, la mi sono ritrovato con un romanzo tra le mani e leggendolo e rileggendolo ho pensato che in qualche modo sarebbe stato giusto condividerlo anche con gli altri. Ho trovato un editore che ha creduto quanto me in questo progetto e tutto è venuto di conseguenza. È bello quando una passione si trasformi in qualcosa di più concreto».
Ben presto ti vedremo protagonista di “Solo”, una nuova serie televisiva…
«I primi di novembre uscirà questa nuova serie televisiva per Mediaset, prodotta da Taodue. È un lavoro a cui tengo molto perché ho investito tante energie e tanto tempo. Il regista Michele Alhaique è molto bravo, ci sono attori strepitosi. È una storia che parla della malavita, ma allo stesso tempo parla anche di sentimenti e rapporti umani in maniera molto reale. Non si tende a rappresentare un fumetto dei buoni e dei cattivi, ma si è cercato di raccontare in maniera più reale possibile, determinate dinamiche di vita e di malavita. Spero che il progetto sia accolto in maniera positiva dal pubblico».