“Variazioni senza tema” è il titolo del libro del drammaturgo Manlio Santanelli, presentato al Teatro San Ferdinando di Napoli.
Si tratta di dieci racconti autoconclusivi dedicati alla Luna e ai lunatici, tra ironia e disperazione, che prendendo spunto dagli aspetti di colore della Città di Partenope, si collegano all’attualità come nel caso del racconto “Un necessario trasloco”- che ha per protagonista una pericolosa anaconda. L’autore ha dichiarato: «Gli ingredienti necessari per un buon testo sono quelli di vederseli davanti, io riesco a scrivere immaginando le cose che vorrei vedere rappresentate in teatro, ma purtroppo mi chiedono sempre di mettere in scena i miei cavalli di battaglia (Uscita d’emergenza, Regina Madre, Il baciamano), pur avendo una mia produzione letteraria molto ampia. Amo la letteratura contemporanea, quella mitteleuropea (Thomas Mann, Proust, Kafka) quella degli autori sudamericani ( Marquez). Tutto sta nell’esplorare nuovi territori assecondando la mia voglia di ampliare gli orizzonti sparigliando le carte per creare qualcosa di nuovo e inedito. La realtà per me è una medaglia a due facce, che io fotografo trasformandola in una ilarotragedia»
Merito di Manlio Santanelli è quello di aver dato una svolta alla drammaturgia napoletana cogliendo appieno l’anima mistica e profonda della Città. Amatissimo dal pubblico italiano ed estero per i suoi testi pluripremiati ha il merito con la moglie Livia Coletta di aver portato, da oltre dieci anni, il Teatro di qualità negli appartamenti disposti ad ospitarlo. La drammaturgia di Santanelli si distingue nel panorama artistico italiano per la sua vena trasgressiva che emerge sia dal linguaggio che caratterizza i suoi testi, sia dagli argomenti trattati. Riscontro due aspetti preponderanti nella sua produzione letteraria che da una parte vede il borghese intellettuale e trasgressivo e dall’altra la visceralità del popolo napoletano, che a tratti sembrano fondersi, ma che alla fine restano profondamente scisse. Santanelli è un visionario, la sua scrittura è caratterizzata da un linguaggio teatrale di effetto, non didascalico in quanto il Teatro e il contatto diretto con il pubblico rimane sempre il suo interesse principale.
Nel mondo di Santanelli, a guisa di satelliti, orbitano le debolezze umane verso le quali l’autore ha uno sguardo benevolo e a tratti spietato. L’elemento surreale è presente costantemente, anche se supportato da spunti realistici. I suoi racconti sollecitano nel lettore una riflessione su quanto di primitivo, istintivo è rimasto in ogni essere umano, anche se le condizioni di vita sono cambiate riaffiorano ancestrali retaggi del passato.
La sua Napoli è leggibile attraverso i sensi (l’udito in particolare), i sentimenti, non attraverso la ragione: la condizione costante del popolo napoletano è quella di rifiutare l’omologazione che affligge la società attuale. Per questo Santanelli partendo dall’ universo sonoro della città, ci conduce in un mondo fanciullesco dove il linguaggio si fa suono per rendere al meglio la forte caratterizzazione della Città ammaliatrice e strega allo stesso tempo. C’è musicalità nella sua scrittura paragonabile ad una orchestra, in cui gli archi, ottoni, fiati, concorrono al risultato finale, lasciando emergere l’ambiguità e le contraddizioni della natura umana. Ospite della serata l’ex Assessore alla cultura di Napoli Nino Daniele che ha avuto parole di elogio per l’autore che a pieno titolo possiamo considerare artista di rilievo e protagonista della storia teatrale della nostra Città. Ogni racconto del libro “Variazioni senza tema” è stato illustrato da un disegno dell’ artista Carmine Luino della casa editrice Caracò con la tecnica papercut. Le letture di alcuni stralci del libro sono state di Federica Aiello, Stefano Jotti, Fabio Cocifoglia.