Ultima tappa di un tour ricco di soddisfazioni, quello di Malika Ayane al Teatro Augusteo di Napoli. Un live intimo ed essenziale che celebra i 15 anni di carriera della celebre cantante milanese, accompagnata per l’occasione dalla sua band composta da Jacopo Bertacco e Stefano Brandoni alle chitarre, Filippo Cornaglia alla batteria, Raffaele Trapasso al basso e Marco Guazzone al piano.
Malika Ayane, alla direzione artistica del progetto, porta la musica di nuovo al centro della scena come unico catalizzatore di attenzione, e non è un caso la decisione di ridurre ai minimi termini tutto il contorno di scenografie e luci.
Oltre alla centralità della musica, un altro elemento al quale è stato dato particolare risalto è lo styling: gli outfit di questo tour sono stati creati per enfatizzare la sinergia tra tradizione e innovazione, riflettendo al meglio l’identità sofisticata di Malika e scegliendo come protagonista il bianco, colore simbolo della memoria e della purezza.
La serata si apre con il primo brano eseguito “Senza Arrossire” estratto dall’album Manifesto del 2021 per poi passare subito ad uno dei più grandi successi della cantante “Senza fare sul serio” certificato platino, vincitore del premio Mia Martini al festival di Sanremo del 2010 ed oggetto della storica rivolta dell’orchestra del festival la quale contestò il mancato ingresso del brano tra i tre finalisti.
Malika non perde l’occasione per salutare il pubblico napoletano, dando dimostrazione di quanto sia legata alla città: «Nell’ultimo anno sono tornata spesso qui, quindi non era scontato che veniste in così tanti stasera». E ancora continua dicendo: «Quando abbiamo deciso di fare questo tour nessuno ci dava due lire, invece è un casino pazzesco».
La serata si alterna tra i grandi successi della cantautrice come “Come Foglie” (Platino) “Feeling Better” e “Tempesta” (Disco D’oro) a brani meno conosciuti ma per questo più intimi e cari a Malika, la quale oltre ad essere una delle voci più belle del panorama musicale italiano, dimostra anche uno spiccato senso dell’umorismo, infatti in un intermezzo con il pubblico spiega il perché preferisce parlare poco con il pubblico durante i concerti: «Sto per iniziare un discorso senza senso e farò in modo che duri il meno possibile, perché vivo da 15 anni sull’illusione collettiva di essere una donna estremamente intelligente, quindi più parlo più si scopre che non è così».
La serata si rivela un successo e si conclude sulle note della bissato brano “Senza fare sul serio” con un seguito di applausi, fatti di cuore ma anche di pancia, a dimostrazione che questa dimensione live, quale quella del teatro, così intima e personale, sia arrivata a tutti i presenti.