«Quello che cerco non è né la realtà né l’irrealtà,ma l’inconscio ,il mistero dell’istinto nella razza umana». Amedeo Modigliani
In occasione delle celebrazioni per il centenario dalla morte dell’artista livornese, approda al cinema per soli tre giorni e precisamente 12-13-14 ottobre, il docufilm dal titolo Maledetto Modigliani, prodotto da 3D Produzioni e Nexo Digital. Diretto da Valeria Parisi e scritto con Arianna Marelli, il film racconta la vita e le opere di Amedeo Modigliani (Livorno 1884- Parigi 1920), un artista d’avanguardia incompreso dai suoi contemporanei ma che avrà imitatori in tutto il mondo per la sua grandezza innovativa nel campo dell’arte riconosciuta da pubblico e critica.
Non è la prima volta che il cinema si interessa a Modì, come veniva soprannominato dai suoi amici e dalle numerose donne della sua breve vita. Nel 2004, il regista Mick Davis diresse Andy Garcia nel film I colori dell’anima dando risalto alla società parigina , incapace di riconoscere il genio dell’artista. Questa volta il punto di vista privilegiato è quello della sua donna, la sua musa ispiratrice Jean, la madre della sua unica figlia, interpretata dalla brava e somigliante Caterina Fantetti. Ecco come le autrici motivano questa scelta: «Ci siamo domandate mentre eravamo ancora in fase di scrittura, quale dovesse essere, la voce che lo raccontava e volevamo trasmettere un’immagine inedita e diversa di Modigliani, ma al tempo stesso partecipata. Andando avanti con le ricerche sono emerse una quantità tale di storie e di intrecci che mostrano un personaggio la cui storia personale si incrocia con la storia dell’arte del ‘900 a Parigi e dei suoi protagonisti . Ci voleva pertanto qualcosa che tenesse insieme tutto in maniera forte e da questo è nato il bisogno di non fare un voice over tradizionale ma di far parlare Jean Hèbuterne».
Ricorrendo ai suoi dipinti a foto e a filmati d’archivio, la stessa Jean ci guida e ci illustra la Parigi di inizio secolo, la ville lumière al centro della modernità e polo di attrazione per pittori, scultori, poeti e scrittori a partire da Picasso, Brancusi, Soutine, Cocteau, Salmon, Jacob. E accanto a loro i mercanti ed i collezionisti: Guillaume, Alexandre, Zborowski, Netter. Ma Modigliani morirà povero all’Ospedale della Carità di Parigi e la sua Jean si suiciderà incinta all’ottavo mese del loro secondo figlio.
Tra gli interventi del docufilm segnaliamo quelli di: Paolo Virzì, Marc Restellini valente storico dell’arte ed esperto di Modigliani, Laura Dinelli, responsabile del museo Civico di Livorno, l’ebraista Paolo Edoardo ed altre personalità del mondo dell’arte e della cultura.
Le musiche originali sono di Maximilien Zganelli e Dmitry Myachin.
Per saperne di più sulla vita e le opere di Amedeo Modigliani vi consigliamo la lettura del libro Modigliani. L’ultimo romantico di Corrado Augias pag.323 Oscar Mondadori