«Madame Clicquot non sceglie mai la via più facile perché è convinta che l’unica cosa che contraddistingue una persona sia il modo in cui risponde alle sfide». Thomas Napper
L’ultimo lavoro del regista londinese Thomas Napper è Madame Clicquot ispirato alla biografia The Widow Clicquot della storica ed enologa americana Tilar J. Mazzeo che ripercorre le tappe fondamentali della Grande Dame dello Champagne. Presentato alla Festa del Cinema di Roma ha riscosso successo di pubblico e critica.
Nel 1799 Barbe-Nicole Ponsardin (Haley Bennet), sposa Francois Clicquot (Tom Sturridge), un giovane visionario viticoltore che la appassiona alla ricerca ossessiva e spasmodica del vino perfetto. Alla prematura morte del marito Barbe-Nicole contro il parere di tutti, compreso il suocero, sventa la vendita delle vigne e con caparbietà riesce a realizzare il sogno di creare un vino dal sapore ineguagliabile: il Veuve Clicquot tra gli champagne più noti al mondo. Sfidando l’intero sistema che non consente ad una donna di essere a capo di un’impresa secondo le leggi napoleoniche, Madame Clicquot è un esempio valido anche oggi di intraprendenza femminile che ammiriamo a dispetto degli anni trascorsi dalle vicende narrate.
Il film è ben diretto e recitato. Madame Clicquot è una splendida Haley Bennet, la cui somiglianza con Olivia Hussey di Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli del 1968 è sorprendente non solo nei tratti somatici ma nella commistione di candore e carica erotica. La nota attrice e cantante statunitense è capace di calarsi nel personaggio in maniera straordinaria dando alla giovane vedova Clicquot quel piglio battagliero e visionario. Il primo si manifesta quando cammina tra i filari fangosi e brumosi e quando è intenta a spulciare nei libri contabili sottratti al suocero rendendosi ben presto conto che i conti non tornano e l’altro in cantina sperimentando, al pari di un alchimista, nuove fragranze ed effervescenze mettendo a frutto gli studi teorici della chimica del suolo,della configurazione delle viti e delle tecniche sofisticate di imbottigliamento. (La vedova Clicquot ha inventato la table de remuage per chiarificare il vino ovvero il raccogliere il deposito nel collo della bottiglia. Questo procedimento consiste nel girare gradualmente ogni bottiglia su se stessa facendola passare da una posizione orizzontale ad una posizione verticale “a testa in giù”. In questo modo il deposito scenderà nel collo della bottiglia).
Tom Sturridge è sufficientemente credibile nel ruolo di marito appassionato e visionario, costantemente alla ricerca della sua donna e di un metodo che possa rendere il suo vino eccellente partendo dal parlare ai vigneti accarezzandoli.
Sam Riley nel ruolo di Louis Bohne, il commerciante di vini che si innamora di Madame Clicquot e l’aiuta concretamente nella gestione dell’azienda di famiglia, è fascinoso al punto giusto senza sbavature.
Madame Clicquot è un film da vedere perché ci ricorda che in ogni epoca storica sono esistite donne in grado di affermarsi superando ostacoli e pregiudizi senza rinunciare alla loro femminilità e identità.É un film che propone come vincente una donna decisa e volitiva che non cerca l’approvazione del sistema ma si spinge oltre il suo ruolo di moglie e di madre. É un film potente e coraggioso che invita a credere nelle proprie possibilità e nei propri talenti.