Da una riflessione sulle nevrosi dell’occidente, la rapper M¥ss Keta realizza la sua nuova creatura discografica, l’EP intitolato Il cielo non è un limite. Anticipato dai singoli Giovanna Hardcore e Due, il disco uscirà il 13 novembreper Island Records/Universal Music Italia e contiene sette tracce prodotte da Riva. Due è un delirio electro-pop su base accelerata costruita sul beat di Two Times, hit anni ’90 di Ann Lee.
Attraverso Il cielo non è un limite, M¥ss Keta, con un linguaggio satirico ed ironico, descrive la realtà del mondo contemporaneo incitando a superare i propri limiti. Partendo dai due elementi dell’universo, il cielo e l’aria, la rapper manifesta quella brama di libertà che ci accomuna. «Siamo stati in posti delimitati e chiusi in tutto questo tempo – dichiara nel corso della conferenza stampa M¥ss Keta – riuscendo comunque a vedere il cielo dalle nostre finestre. Allo stesso modo si spalancano le finestre del nostro mondo interiore, verso lo spazio infinito dentro di noi e continua Il cielo non è un limite è un figlio nato in questo mondo contemporaneo pazzo ed è il frutto di istintività e sperimentazione. È un onore per me riuscire a poter esprimere ciò che mi appartiene in maniera profonda. Madrina spirituale di questo disco è Grace Jones».
L’artista concepisce un disco audace, richiamando la deep house stile anni ’90, in cui le protagoniste sono donne che vivono un nuovo medioevo. Per concepire Il cielo non è un limite si è lasciata ispirare da visioni immaginifiche e anche letterarie attingendo da Ballard e Cronenberg, e James Bridle autore di “Nuova era oscura” che descrive il nuovo Medioevo, il Medioevo digitale. M¥ss Keta attinge dal teatro greco e con vocalità teatrale, recitata ed estremizzata, nelle lingue inglese, tedesco e greco antico si trasforma nelle passionali eroine protagoniste dei sette brani, tra cui Giovanna Hardcore e Diana. «Giovanna Hardcore arriva dal primo medioevo a questo secondo Medioevo, con un mantra che si ripete per arrivare alla liberazione» poi riferendosi a Diana «Mi sono ispirata alla Dea della caccia immaginando una Magna Grecia futurista, un mondo immaginifico in cui vivono fate e alieni tra boschi blu».