Si chiama “Ciao” ed è il primo singolo di Lucas, nome d’arte di Lucas Bicego. Il cantautore vicentino d’origine brasiliana, classe 1995, si è avvicinato alla musica da giovanissimo, iniziando la sua formazione prima come strumentista e in seguito come cantante. “Ciao” è un brano scritto dallo stesso Lucas insieme a Enrico Bulla ed Eugenio Darie, e prodotto dall’eclettico produttore e autore della Sugar Music, Matteo Buzzanca (Raphael Gualazzi, Max Gazzè, Francesca Michielin, Luca Carboni, Malika Ayane, Marco Mengoni, Giusy Ferreri). La canzone, racconto di una storia d’amore travagliata con diverse chiavi di lettura, è stata presentata dall’artista nel corso della sua partecipazione all’edizione corrente di “Amici” di Maria De Filippi ed è in rotazione radiofonica dal 27 gennaio.
A gennaio è uscito il tuo primo singolo “Ciao”, brano scritto da te, insieme a Enrico Bulla ed Eugenio Darie. Cosa rappresenta per te questa canzone?
«Ci tengo particolarmente poiché è il primo brano che ho scritto e composto a pianoforte. Sono un chitarrista e mi sono avvicinato al pianoforte da un po’ di tempo».
È un brano autobiografico?
«Inizialmente non mi sono ispirato a esperienze personali. Il brano parla di un amore malato, travagliato. L’amore malato può riguardare una donna, oppure si può riferire all’alcol e a tutte le dipendenze, quindi a tutti gli amori malati. Solo dopo averlo scritto sono riuscito a collegarlo a una mia esperienza di vita personale. Ho cercato di scrivere un testo in cui la gente possa rispecchiarsi. Credo che un po’ tutti nella vita prima o poi ci ritroviamo a fare i conti con un amore malato».
Come è avvenuto l’incontro con Matteo Buzzanca?
«Ho conosciuto Mattaeo Buzzanca tramite la mia etichetta, la ThisPlay Music. Matteo dopo aver ascoltato il brano ha accettato di dare il proprio contributo e ci ha aiutato nella produzione e nella fase di arrangiamento».
Hai presentato “Ciao” anche nel corso della tua partecipazione all’edizione di “Amici”…
«Mi sono presentato ad Amici quest’anno, ho fatto le varie selezioni fino ad arrivare ai casting, dove ho presentato “Ciao”. Per quanto riguarda la mia partecipazione al programma, non ero ancora pronto, non mi sentivo ancora all’altezza. Forse potevo dare qualcosa in più, ma sono ugualmente felice dell’esperienza che ho vissuto, tralasciando il fatto di non essere stato ammesso a un passo dal traguardo.
Ti proporrai anche il prossimo anno?
«Questo è un mistero. Valuterò qualora si dovesse presentare nuovamente l’occasione. Al momento sto pensando ad altri progetti».
A quali progetti ti stai dedicando?
«Alla realizzazione del mio primo album, sto scrivendo i pezzi, ma non so ancora prevedere un’uscita, perché non voglio darmi una data di scadenza. Voglio che questo primo lavoro sia molto personale. Mi sto impegnando molto per tirar fuori un buon prodotto discografico».
Hai iniziato prestissimo a farti strada nel mondo della musica e per un periodo hai formato il duo The Feedback, ma dopo la pubblicazione di un EP omonimo hai deciso di intraprendere la strada da solista…
«Con la musica ho cominciato abbastanza giovane. In terza media mi sono avvicinato al canto per la prima volta e da lì ho cambiato diversi gruppi e generi, dal pop rock al metal. Circa tre anni fa ho cominciato questa esperienza con il mio amico Eugenio Darie e abbiamo formato il duo acustico The Feedback. Dopo un percorso insieme in cui abbiamo confezionato inediti e partecipato a diversi concorsi, quando si è presentata l’occasione di proporci ad Amici, abbiamo deciso di dividere le nostre strade e di proseguire la nostra avventura da solisti».
Quando e come è nata la tua passione per la musica?
«Circa tre anni fa. La musica prima di allora era un gioco, una materia scolastica. Alle scuole medie suonavo la tastiera, la chitarra e il basso. In terza media, per puro caso, mi sono ritrovato a vivere per la prima volta anche l’esperienza di cantante. Con alcuni amici avevo messo su una band, ci chiamavamo Free Hearts. In occasione di un saggio scolastico ci siamo proposti per esibirci live e il giorno della nostra audizione il cantante del gruppo non si è presentato, quindi piuttosto che rinunciare alla nostra esibizione, ho preferito espormi in prima persona e ho preso il suo posto. Quella è stata la prima volta che ho cantato. Da quel giorno ho deciso di iscrivermi ad un corso di canto, anche se non avevo ancora le idee chiare di quello che sarebbe stato il mio futuro. La decisione come dicevo prima l’ho presa tre anni fa, quando avevo deciso di smettere, di lasciare la musica e dedicarmi ad altro. In quel periodo lavoravo in piscina come bagnino. Un giorno passa a trovarmi un mio carissimo amico che mi consiglia di non mollare e di fare un’audizione per l’etichetta discografica dove lavorava anche lui. Non ero molto convinto, ma lui mi chiese ugualmente di tentare e se non fosse andata a buon fine allora avrei potuto anche mollare. Alla fine è andata bene e sono andato avanti. Oggi ho capito che la musica è molto importante per me».
Quali sono i tuoi riferimenti musicali? Che genere di musica ascolti solitamente?
«Qualche anno fa, quando mi sono avvicinato alla musica seguivo i gruppi pop rock come i Blink 182, Sum 41, Muse. Ho cominciato a seguire la musica italiana tre anni fa, ascoltando Marco Mengoni, Tiziano Ferro, Giorgia, Elisa. I mie genitori hanno provato a farmi ascoltare artisti come De André, Zucchero, Venditti, che a mio avviso sono dei grandi artisti e che seguo per una cultura personale, ma i due cantanti a cui mi ispiro sono Ferro e Mengoni».
Cosa sogna Lucas?
«Sicuramente riuscire ad entrare nella scuola di Amici di Maria De Filippi e di partecipare al Festival di Sanremo».