Napoli si sa, è la culla della cultura…dell’arte, di tutte quelle iniziative che scuotono gli animi, che divulgano ogni forma di apertura, di denuncia, di ribellione. Tutto questo accomuna il progetto Love is for Everybody. L’amore è per tutti! Un programma ampiamente interessante che lancia un messaggio d’amore universale e soprattutto di riscatto contro l’atteggiamento omofobo che continua ad essere dilagante.
Una forma di comunicazione che si esplica attraverso un cortometraggio di grande impatto, di notevole incisività…un video che si pone come unico obiettivo, la divulgazione di tutela dei diritti umani, che non a caso prende forma proprio in questo momento temporale, febbraio, che si sa, essere più di ogni altro momento dell’anno, quello in cui l’amore va inneggiato nel giorno del 14, San Valentino.
L’amore è però consacrato in ogni spazio, reso speciale in qualunque tempo e questo progetto vuole espressamente ricordarne l’universalità, libera, da ogni forma di discriminazione. Abbiamo dunque scambiato quatto chiacchiere con uno dei protagonisti, Luca Varone, giovane attore teatrale, di origine tutta napoletana che riconosciamo essere altresì, tra i principali fautori del progetto.
Per vedere il progetto Love Is For EveryBody
Love is for Everybody: un concetto chiaro, netto, immediato. Qual è il punto di parenza di questo progetto e l’obiettivo d’arrivo?
«Per un artista il punto d’arrivo non è mai un obiettivo raggiunto, ma sempre da raggiungere, quindi l’arrivo non c’è. Semmai c’è la forte urgenza di esprimere un concetto, una visione, dell’amore universale e senza pregiudizi; forse questo è il punto di partenza.»
Messaggio d’amore universale versus atteggiamento omofobo. Due tematiche dal carattere globale e contemporaneamente in forte antitesi. Intimamente come ti poni rispetto all’uno e l’altro?
«Una società che pone l’arrivo sulla luna come evento obsoleto trovo assurdo che possa trovarsi ancora lontana dall’idea di stravolgere definitivamente e decisamente alcuni dogmi culturali discriminanti, offensivi e inenarrabili. L’amore è un colore talmente neutrale che si sposa e si combina tra chiunque lo cerchi o lo dona a prescindere dal sesso. Questa è la mia idea, resto basito, quando mi ritrovo a leggere dalla cronaca fatti raccapriccianti , che vanno a ledere i diritti dell’uomo . Al pari della libertà di pensiero così la libertà d’amare deve essere un diritto insindacabile e assoluto.»
Essere protagonista di questo “corto” quanto ha rappresentato per te dal punto di vista emozionale?
«Esserne il protagonista dal punto di vista emozionale non è stato l’elemento indimenticabile di quest’esperienza. Vengo dal teatro e li siamo abituati a lavorare in modo corale, mentre da eterosessuale è stata una bella prova d’attore, del resto il nostro mestiere è così, interpretiamo personaggi. Difficilmente me ne dimenticherò. Sperimentare, cimentarsi, mettersi in discussione, questi sono gli ingredienti per una vera crescita artistica.
Luca, giovane artista in ascesa e crescita teatrale. Sei mai stato protagonista di una rappresentazione incentrata sull’omofobia?
«Non è la prima volta, da tempo avevo in mente questo soggetto; Nutrivo l’idea di dissacrare uno schema, un modus vivendi per certi aspetti ipocrita. Mi riferisco ad alcune pubblicità che si ostinano ancora a rappresentare modelli convenzionali dell’amore discriminando tutti gli altri. Volevo un format video che fosse semplice com’è semplice è l’amore, d’impatto ma leggero, accompagnato da una colonna sonora, in questo caso del pianista Umberto D’auria, che arrivasse al cuore di tutti, universalmente. Il cioccolatino rappresenta il simbolo della passione che a prescindere dal sesso, può attrarre le “persone”.»
Qual è il tuo atteggiamento in qualità di membro di un tessuto sociale, ancora, purtroppo, largamente ostile all’amore “omo”?
«Il mio atteggiamento? A volte mi viene da ridere soprattutto quando ascolto persone di età avanzata, mente quando ascolto i giovani mi preoccupo. Ho viaggiato molo nella mia vita, per assicurarmi esperienze professionali e formative valide. La voglia di conoscere, l’attrazione verso le diversità, da quelle culinarie alle antropologiche, da quelle musicali a quelle culturali, ha generato in me, una buona apertura nell’evolversi della civiltà. I percorsi umani per tante ragioni, non sono tutti uguali e quindi non me la sento di giudicare nessuno, questo video clip non ha queste ambizioni. Vuole semplicemente raccontare cosa può fare l’amore. Ringrazio tutti quelli che hanno reso concreto questo progetto, in primis Chiara Alberti, attrice e coproduttrice insieme allaKlimax con l’etichetta Prevert Production. Il regista Gennaro Monti e gli attori Iole Càrola e Angelo Pepe.»