Lo show di Tullio Solenghi e Massimo Lopez, in scena in questi giorni nei teatri della provincia napoletana, diverte il pubblico in sala ma nel complesso risulta poco omogeneo e solo un pallido barlume di quella che fu l’intelligente ironia del trio Marchesini Lopez Solenghi che spopolò in Tv negli anni ’80. Si parte con una scherzosa presentazione l’uno dell’altro, parafrasando nei tempi e nei modi musicali di accompagnamento i grandi show americani e Lopez parte a razzo con una canzone di Michael Bublé per poi passare alla carrellata di successi di Modugno imitandolo alla perfezione e affanciandosi al primo duetto con Solenghi nel duo Paoli-Vanoni del Ti lascio una canzone. Solenghi si contrappone come stile scegliendo il celebre monologo shakespeariano di Amleto, rivisitato in forma scherzosa attraverso quasi tutte le lingue in cui è stato tradotto e in una parodia del Barbiere di Siviglia ormai attempato, per poi trasformarsi in Pippo Baudo che presenta una Patty Pravo-Lopez davvero divertente. Il duetto più riuscito, anche come testi (scritti dagli stessi artisti), è quello tra Lopez Maurizio Costanzo e Solenghi Giampiero Mughini. Tutto un insieme di doppi sensi e boutade a sfondo sessuale che ancora divertono il pubblico a giudicare dalle risate in sala e poi ancora l’altro duetto canoro con Let it snow sempre american style. A fine spettacolo, arriva il momento celebrativo dedicato alla compianta Anna Marchesini, attraverso la lettura in tandem di uno scritto citato spesso in facebook e il gran finale viene affidato alla My way di Sinatra cantata da Lopez con l’ausilio della band Jazz Company diretta dal maestro Gabriele Comeglio, protagonista anche di un assolo musicale che funge da intervallo a scena aperta fra l’ipotetico primo e secondo tempo.
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