Ieri sera, 20 dicembre 2013, al Teatro Bellini di Napoli il Balletto di Mosca “La Classique” ha regalato agli spettatori lo “Schiaccianoci”. Ieri sera, al teatro Bellini di Napoli, artisti e pubblico hanno festeggiato in anticipo la vigilia di Natale!
Ispirato al racconto di E.T.A. Hoffmann “Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi”, questo balletto è il terzo e ultimo creato da Čajkovskij, proprio un anno prima della sua morte. Rimaneggiato moltissime volte nel corso del tempo, le frequenti riedizioni ne hanno mutato coreografia e libretto. In questa versione proposta adesso dal Balletto di Mosca, abbiamo ammirato un’opera divisa in due parti distinte ma complementari.
Nel primo atto ci si trova a fare i conti con la realtà, nel secondo si viaggia attraverso il sogno.
All’inizio ci troviamo in casa Stahlbaum dove la piccola Clara insieme ai suoi genitori, amici e parenti stanno festeggiando la Vigilia. Ad un certo punto, a intrattenere gli ospiti arriva l’amico di famiglia Drosselmayer, un personaggio enigmatico a metà tra l’essere mago e inventore che mostra a tutti gli invitati le sue creazioni: Colombina, Arlecchino e il Saraceno. Tre bambole meccaniche che restano immobili fino a quando non vengono caricate con una chiave e cominciano a ballare per la gioia e la sorpresa di grandi e piccini.
Dopo queste esibizioni, Drosselmayer regala alla sua prediletta Clara uno Schiaccianoci. La bambina è contentissima per il dono appena ricevuto, ma il fratellino Fritz in preda a un attacco di gelosia gli rompe le ganasce per sfregio.
La dolce protagonista è disperata, ma ormai la festa è finita e tutti devono andare a letto. La piccola però non riesce a dormire e si mette alla ricerca del suo amato Schiaccianoci. Intanto scocca la mezzanotte e, improvvisamente, l’albero di Natale presente nel salone comincia a crescere e dagli angoli più bui del salone appaiono topi minacciosi che cercano di invadere la casa. In soccorso di Clara però arriva lo Schiaccianoci che, prendendo vita (grazie anche all’aiuto di alcuni soldatini), intraprende una battaglia contro gli invasori in difesa dell’amata.
Quando il Re dei Topi viene sconfitto, Drosselmayer trasforma lo Schiaccianoci in un Principe che conduce Clara tra i rami dell’albero di Natale, in rotta verso il Regno delle Favole.
Nel secondo atto, la versione proposta da “La Classique” si discosta un po’ dall’originale. Clara e il Principe Schiaccianoci si ritrovano a vivere un’avventura fatta di momenti di svago e meraviglia. Da una parte tutta l’attenzione è incentrata sulla raffinatezza delle partiture di Čajkovskij, dall’altra sulle meravigliose coreografie di Ivanov e Petipa che mettono in scena parti danzate senza limiti di sfarzo, bellezza e grandiosità.
Interessanti i passi a due in cui tutte le coppie di solisti si distinguono per l’elevato livello tecnico. Tutte le danze del mondo vengono perfettamente eseguite: dall’Araba alla Russa, dalla Cinese alla Spagnola.
I picchi più alti della serata sono stati raggiunti grazie al Valzer dei Fiocchi di Neve e a quello dei Fiori, attesi dal pubblico con trepidazione. Momenti che non solo non deludono le aspettative, ma anzi le superano!
Ciò che fin dall’inizio della rappresentazione colpisce è l’intensità, la precisione e l’attenzione di tutto il corpo di ballo che, tra l’altro, risulta perfettamente affiatato. I ballerini danzano non solo con estrema bravura, ma soprattutto con profonda intensione che rende ogni loro passo espressivo e comunicativo. Dall’inizio alla fine lo spettacolo è caricato di emozioni, immagini e sentimenti.
Degna di nota tutta la performance di Clara che trasforma se stessa tra il primo e secondo atto. In principio l’artista si fa conoscere come una ragazzina spensierata e deliziosa, alla fine dell’Opera si fa ricordare per le sue grandiose doti tecniche. Meraviglioso anche il Principe Schiaccianoci di cui risulta impossibile non ammirare la sicurezza come partner e l’estrema leggerezza con cui ha eseguito complicatissimi virtuosismi. Ottima infine la scelta del Re dei Topi che ha ben saputo rappresentare il maniera caratteristica e inquietante il suo personaggio.
In sala alta la presenza di bambini incuriositi che hanno trattenuto il fiato, sperato e infine gioito insieme a tutti i ballerini. Lo spettacolo finisce per tutti con un enorme sorriso e un applauso meritatamente prolungato.
Un’ottima interpretazione che ha fatto ritrovare sotto il grande Albero di casa Stahlbaum lo spirito natalizio da tutti dimenticato. Uno spirito fatto d’amore e magia e, soprattutto, di meravigliosi passi di danza!
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