Lo Chiamavano Jeeg Robot finalmente arriva al cinema il 25 febbraio. Sarà una vera sorpresa per gli italiani. Lo Chiamavano Jeeg Robot è il primo lungometraggio dell’attore e regista Gabriele Mainetti, arrivato al successo mondiale con il suo ultimo cortometraggio, Tiger Boy (2012), che ha avuto anche la nomination all’Oscar, categoria “Live action short”, dell’86ª edizione degli Academy Awards. Gabriele è conosciuto anche per il corto Basette (2008), che ha partecipato ad oltre 50 festival.
«L’idea nasce dalla voglia di fare un film che mi piacerebbe vedere nelle sale – racconta Gabriele Mainetti – nel tentativo di rispondere ad un cinema americano, che ha per certi aspetti, lobotomizzato gli italiani con l’imperante filone dei comics, e dà in qualche modo la nostra risposta. Evitando, però, l’approccio imitativo che penalizza, non puoi competere contro quelle strutture, così abbiamo cercato di trovare una nostra formula per raccontare un film sui superpoteri. In Italia, tutto è il contrario di tutto, così abbiamo dato i superpoteri a un criminale di Roma, Tor Bella Monaca. Lo abbiamo contaminato con altre realtà nostre, quindi, fa molto sorridere, diverte, emoziona. Ci sono quattro generi che ben si commistionano tra di loro. La sfida era quella di armonizzarli e, non farla diventare cacofonica, cioè la storia d’amore, i superpoteri, la mala romana e qui pro quo».
“Lo chiamavano Jeeg Robot” parla di un delinquente, Enzo Ceccotti, interpretato dal bravissimo Claudio Santamaria, che entra in contatto con una sostanza radioattiva e scopre, dopo un incidente, di avere un forza sovraumana. Enzo accoglie il dono dei nuovi poteri come una benedizione per la sua carriera di delinquente, ma tutto cambia quando incontra Alessia, convinta che lui sia l’eroe del famoso cartone animato giapponese Jeeg Robot d’acciaio.
Questo film si discosta dal cartone animato di Go Nagai. Jeeg Robot è solo un soprannome dato al protagonista, in una trama che alterna momenti drammatici a quelli di grande ironia: «È un po’ la chiave per un film – dice Gabriele Mainetti – devi far piangere, ma anche ridere, due cose che si equiparano. Volevamo raccontare la storia di una realtà difficile, ma non volevamo violentare lo spettatore, facendogli vedere tutti gli aspetti negativi».
Nel film, oltre a Santamaria, c’è anche un eccellente Luca Marinelli nel ruolo di Zingaro, Ilenia Pastorelli (Alessia), Stefano Ambrogi (Sergio), Maurizio Tesei (Biondo), Francesco Formichetti (Sperma), Daniele Trombetti (Tazzina), Antonia Truppo (Nunzia), Salvo Esposito (Vincenzo) e Gianluca Di Gennaro (Antonio). Distribuito dalla Lucky Red, prodotto dalla casa di produzione cinematografica Goon Films, dello stesso Mainetti.