Torna la musica al Sana Paolo con il Live Kom 015 di Vasco Rossi. L’astronave metal del Komandante, ricca di effetti e luci – con l’immancabile passerella a forma di V – dopo le tappe di Bari, Firenze, Milano, Bologna e Torino, approda a Napoli per due ore e mezza di musica, venticinque canzoni in scaletta, tra cui due medley. Un grande ritorno quello del Komandante nella città partenopea. Vasco è entusiasta, in splendida forma. Saluta, ringrazia e porta a casa l’abbraccio e il calore di un pubblico in delirio, emozionato, che urla, salta, canta e festeggia il suo ritorno a Napoli, allo stadio San Paolo, rimasto chiuso alla musica dal suo ultimo concerto nel 2004.
I fan non stanno nella pelle. Il live ha inizio poco dopo le 21 e presenta una scaletta incentrata sui brani dell’album “Sono innocente”, brano con il quale Vasco ha deciso di aprire questo nuovo viaggio (14 date e doppi concerti, dal sud al nord e ritorno, per 8 città) accompagnato dalla stessa band dell’anno scorso: Stef Burns alla chitarra, Claudio Golinelli – Il Gallo al basso, Vince Pastano alla chitarra, Will Hunt alla batteria, Alberto Rocchetti alle tastiere, Frank Nemola tromba e tastiere, Andrea Innesto sax e cori e “la Ferrari del rock” Clara Moroni, cori.
Si continua con “Duro incontro”, “Deviazioni”, “L’uomo più semplice”, “Dannate nuvole”: canzoni che non rappresentano un concerto celebrativo, ma come dice Vasco “ho messo anche il mio passato, ma con uno sguardo al futuro. Al Vasco di domani”. Il live continua con “Quanti anni hai”, “Siamo soli”, “Credi davvero”. Il San Paolo si infiamma. In 56mila cantano senza sosta le canzoni del rocker di Zocca. “Guai”, “Blues di una chitarra sola” e “Manifesto futurista” anticipano un intermezzo rock, in cui a prendere il comando, in attesa di Vasco, è la sua band, in versione hard rock: un stacco che se inizialmente potesse sembrare superfluo, non lo è stato minimamente.
Il Komandante torna sul palco e il suo popolo lo accoglie come se il concerto fosse appena cominciato. Attacca con “Nessun pericolo”, “E…” “Luna per te la noia”, lo stadio si riempie di luci, anche il cielo – con la sua luna piena – sembra condividere la magica atmosfera.
Siamo solo a metà del viaggio napoletano. Canzoni come “Quante volte”, “…Stupendo”, “C’è chi dice no”, “Sballi ravvicinati”, racchiudono uno spettacolo che non sarà dimenticato così facilmente. Di questa grande festa resterà il ricordo in un Dvd, uscita prevista nei prossimi mesi.
Con “Rewind”, “Vivere”, “Come Vorrei” e “Gli Angeli” continua l’emozionante live, fatto di abbracci, di pianti, di canzoni in cui riaffiorano ricordi o semplicemente perché hanno un senso nella vita di ogni singolo fan.
Il concerto si avvia verso la fine. Vasco prosegue con “Delusa”, “Mi piaci perché”, “Gioca con me”, “Sally”, “Siamo solo noi”. Sale sul palco – scalzo, in tajer bianco con farfalle applicate sulla giacca e una maschera di pulcinella – Diego Spagnoli, lo stage manager di Vasco Rossi, che in maniera ironica e provocatoria presenta i singoli componenti della band.
Anche questa tappa volge al termine. Prima di concludere con il suo cavallo di battaglia “Alba chiara”, il rocker saluta il San Paolo con un omaggio e ad un suo amico e collega scomparso di recente: “Napoli è di mille colori. Dedico questo concerto a Pino Daniele”.
Il Live Kom 015 prosegue per Messina, l’8 luglio, allo stadio S. Filippo e si chiude a Padova, con due concerti consecutivi, il 12 e 13 luglio, allo stadio Euganeo.