Lino D’Angiò torna sulle scene con “RevoluShow… Vota D’Angiò sindaco”. Dal 10 al 20 marzo debutta al Teatro Totò con il nuovo spettacolo, dopo aver portato in scena nei teatri della Campania “Da grande voglio fare il Sindaco”.
“RevoluShow… Vota D’Angiò sindaco” è uno spettacolo/comizio scritto, diretto e interpretato dallo stesso D’Angiò, con nuove parodie e un allestimento scenografico impreziosito da proiezioni e led wall, ambientazioni in costante mutamento e l’ausilio di un corpo di ballo e di una colonna sonora ad hoc.
L’attore, autore e trasformista partenopeo in occasione delle prossime elezioni del Sindaco di Napoli – scherzando sulla sua esperienza nell’aver interpretato da sempre i sindaci (Bassolino, Jervolino, De Luca, De Magistris) – si presenta questa volta come nuovo candidato, mettendosi in gioco in prima persona. Stavolta sarà lui e non il suo alterego a candidarsi per la poltrona di primo cittadino di Napoli, con la sua lista/movimento: RevoluShow, appunto.
In un’epoca complicata, dove c’è tanta confusione, la politica spesso si confonde con l’avanspettacolo. Ci sono sempre meno punti di riferimento ed esempi positivi da seguire. Serve una nuova, vera, rivoluzione. Ma in una società dove i mezzi di comunicazione la fanno da padrone (televisione e talent show, social, giornali e pubblicità) un nuovo rivoluzionario non può che arrivare dall’entertainment! Da qui parte lo spettacolo che, tra monologhi politici e di costume, parodie di canzoni, imitazioni e caratterizzazioni, conduce lo spettatore, o meglio l’elettore, in una girandola di situazioni divertenti e gag esilaranti.
Il candidato Lino D’Angiò deve meritarsi il voto e per convincere il popolo usa tutti i suoi punti di forza. Innanzitutto la conoscenza del tessuto sociale di una città complessa come Napoli. Sul palco passano in rassegna, rimettendosi al giudizio sovrano degli spettatori, non solo i politici, ma anche personaggi dello sport, della musica, della cultura e del mondo ecclesiastico. Da Sarri e De Laurentiis a Diego Armando Maradona, da Massimo Ranieri a Gigione e Nino D’Angelo e finanche il Cardinale Sepe. Attraverso le sue interpretazioni e parodie dei personaggi dell’attualità, Lino D’Angiò porta in scena uno show che mette a nudo la realtà circostante, chiedendo al pubblico di partecipare in massa alla prima rivoluzione del terzo millennio, per cambiare le sorti della città.