Continua Al Blu di Prussia di Napoli la mostra personale di Pina Gagliardi, dal titolo ‘Traces’. Tra queste opere originali, che al vernissage hanno riscosso molto successo, attirando l’interesse generale, abbiamo incontrato l’artista Pina Gagliardi. Attraverso la voce di questa artista napoletana abbiamo ripercorso uno straordinario viaggio in questi suoi due diversi cicli di lavori che compongono la mostra.
‘Teeparty’ e ‘Traces’, due linee che sembrano solo apparentemente opposte perché in realtà sono legate. Come mai questo abbinamento? «In realtà hanno un filo conduttore, sono legate tra loro – spiega Pina Gagliardi – Generalmente lavoro con la materia creando degli astratti matrici e sento poi il bisogno di schematizzare il lavoro rendendolo preciso ed assolutamente perfetto, allora ecco ‘Teeparty’ che nasce dai ‘tee’ che sono il supporto ligneo che si usa nel golf per il primo tiro di pallina e che fuoriescono dalla tela in modo graffiante».
Il Teeparty, assolutamente preciso ed ordinato, rappresenta dunque le opere razionali date da l’esattezza di uno schema che ritorna sempre uguale e lineare. Un ordine infinito che l’artista pur avendo circoscritto da cornici non ne individua una fine poiché in realtà le cornici stesse fanno parte dell’opera rendendo quindi il lavoro infinito.
«Il Traces invece è l’opposto – continua l’artista – sono dei graffi scavati nella materia, quindi, se da un lato abbiamo le punte che graffiano e fuoriescono dalla tela, dall’altro abbiamo il graffio che si insinua nella materia. Il ‘Traces’ è un misto di paste acriliche ed oli. Opere realizzate con gli elementi dell’acqua e dell’olio, che se pur in natura si oppongono, a me piace miscelare insieme: arte acriliche ed oli, graffiati, scavati e poi acquerellati in una fase finale. Quasi a rappresentare ‘un graffio nell’anima’ che allo stesso tempo è anche molto dolce, perché io trovo conturbante maneggiare queste paste lisce morbide e poi graffiarle. Così è anche per il ‘tee’, che se pur graffiante è allo stesso tempo molto bello da toccare per la sua forma che si allarga sul fondo».
Le opere saranno esposte Al Blu di Prussia fino a giovedì 10 dicembre (dal martedì al sabato dalle ore 10.30-13:00 e 16:00-20:00). Sulla scelta della location la Pellegrino conclude: «l’abbinamento delle due linee è stato quasi naturale ed è piaciuto anche al direttore del Al Blu di Prussia Mario Pellegrino che nel vedere le tele è stato concorde con me nel individuare questo filo conduttore che in effetti è un completamento di un discorso che non ha un inizio e non ha una fine ma è ciclico.»