Il sold out per la data napoletana di Levante del 29 aprile 2016 al Lanificio 25 arriva presto, al punto da far iniziare il live della cantante siciliana in anticipo rispetto agli orari a cui è abituato il pubblico di Porta Capuana. Claudia però ha voglia di in-cantare e soprattutto di divertirsi con i napoletani, anche se per questa particolare data che chiuderà ufficialmente il suo “Abbi cura di te tour” sono arrivati spettatori anche da Roma e Bari.
Sul palco arriva in primis il suo sorriso, diverso da quello che avevamo conosciuto nella data di Castel Sant’Elmo lo scorso settembre. Questa volta il pubblico è venuto esclusivamente per sentirla e lei lo sa bene.
Cerca gli occhi della folla, nonostante i fari le impediscano di vedere oltre la prima fila. Non importa: il pubblico si fa sentire: «Avete una capacità unica da queste parti – spiega divertita – cantate così forte da farmi sentire a stento la batteria!»
Decido di cercare i volti che Levante voleva scorgere e mi rendo conto che anche dal palco è possibile ammirare un meraviglioso spettacolo.
Pochissimi i cellulari attivati a modalità fotocamera. Come di consueto gli spettatori fanno qualche foto, ma preferiscono godere del live a occhio nudo: non capita molto spesso oramai. Tanti i ragazzi che ballano, molti di più quelli che sfruttano le canzoni giuste per baciarsi e abbracciarsi con quella che diventa un’universale colonna sonora.
Levante e la Luna illuminano il Lanificio 25 al suo primo live esterno.
Mi stupisce vedere ascoltatori della generazione cresciuta con la musica degli anni ’70 godersi attentamente le due ore di live. Levante piace, ma soprattutto convince anche i più scettici.
Durante l’esibizione ci sono state delle piccole complicazioni tecniche a cui nessuno da peso: quando si ha davanti una band così affiatata e talentuosa a supportare una cantante come Claudia tutto passa in secondo piano. Diverte però, durante il bis di “Alfonso”, vedere le smorfie di Levante legate a un problema di fonia proprio durante il verso “Dov’è il proprietario di casa/ l’imbarazzo è palese ma sono cortese”: le difficoltà dei live sono ciò che li rendono irripetibili e permettono di capire se ci troviamo di fronte a un vero artista. Con questi piccoli dettagli risolviamo facilmente l’enigma: Levante lo è.
Levante emoziona. Chiude il suo live con “Memo”, una canzone che in 3 minuti riesce a racchiudere eterne verità seguita poi da “Biglietti per viaggi illimitati”, un augurio per lei e per noi. Levante termina così questo tour, ma a giudicare dalla serata tornerà molto prima di quanto riusciamo ad immaginare.
ph. copertina Agnese Mari