Leoni, commedia italiana, segna l’esordio dietro la macchina da presa di Pietro Parolin. La pellicola è ambientata in Veneto e parla della storia di Gualtiero Cecchini (Neri Marcorè) un quarantenne erede di una grande fortuna che non riesce gestire. Cecchini, infatti, si ritroverà a cercare un lavoro. A Gualtiero non mancano le idee e decide di costruire il primo crocifisso il primo crocifisso realizzato interamente in plastica riciclata per riprodurlo in migliaia di esemplari, pronti per la vendita nei mercatini. Non avendo capitali si rifornisce da un trafficante camorrista. Attorno a Gualtiero, come un avvoltoio, si aggira Alessio Leopardi, suo cognato, un frustrato rancoroso che odia il fratello della propria moglie Elisa, insegnante di liceo cresciuta come la bella di casa da proteggere sotto una campana di vetro. Alessio, che di mestiere fa il poliziotto, cerca il modo di incastrare Gualtiero e privarlo della sua eredità – una splendida villa nei dintorni di Treviso – che gli spetta di diritto.
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