«Siate felici e se qualche volta la felicità si scorda di voi, non scordatevi della felicità» Roberto Benigni Festival di Sanremo 2011
Il cda della Biennale di Venezia ha deciso: il Leone d’oro alla carriera della 78esima Mostra del Cinema sarà assegnato a Roberto Benigni. Lo ha annunciato Alberto Barbera con queste parole: «Nel panorama dello spettacolo italiano una figura di riferimento, senza precedenti e senza eguali. Sin dai suoi esordi, avvenuti all’insegna di una ventata innovatrice ed irrispettosa di regole e tradizioni Roberto Benigni si è imposto nel panorama dello spettacolo italiano. Alternando le sue apparizioni su palcoscenici teatrali, set cinematografici e studi televisivi con risultati di volta in volta sorprendenti, si è imposto in virtù della sua esuberanza ed irruenza, della generosità con cui si concede al pubblico e della gioiosità appassionata che costituisce la cifra forse più originale delle sue creazioni. Con ammirevole eclettismo, senza mai rinunciare ad essere se stesso, è passato dal vestire i panni dell’attore comico tra i più straordinari della pur ricca galleria di interpreti italiani, a quelli di regista memorabile in grado di realizzare film di enorme impatto popolare, per trasformarsi da ultimo nel più apprezzato interprete e divulgatore della Divina Commedia dantesca». Pare che il Toscanaccio di Manciano La Misericordia, all’apprendere tale notizia abbia esclamato: «Il mio cuore è colmo di gioia e di gratitudine. È un onore immenso ricevere un così alto riconoscimento verso il mio lavoro». Non osiamo neppure immaginare lo scompiglio che Benigni porterà al Lido di Venezia ricordando ciò che fece durante l’assegnazione dell’Oscar quale migliore attore per La vita è bella consegnatogli da un’emozionata ed euforica Sophia Loren al grido di: “Robertooooo!” Si alzò prontamente dalla poltroncina e con dei salti degni di un canguro, suscitando l’ilarità dei presenti, si fiondò sul palco e strinse a sé le generose forme di una delle attrici più amate e venerate del cinema italiano.
Roberto Benigni merita questo riconoscimento per una serie di motivi oltre quelli esposti da Alberto Barbera. Tiene alto il nome del cinema italiano nel mondo perché oltre ad essere un grande attore è un ottimo regista nonché sceneggiatore. È l’unico interprete maschile italiano a ricevere l’Oscar come migliore attore protagonista in un film in lingua straniera dopo quello vinto da Anna Magnani nel ‘56 per la Rosa tatuata e da Sophia Loren nel ‘62 per La ciociara e, insieme a Laurence Olivier, l’unico ad aver vinto tale premio in un film diretto da se stesso. È stato uno dei primi comici a manifestare un’aperta irriverenza verso qualsiasi forma di autorità o di censura. I personaggi che porta sullo schermo sono scomodi e ribelli con venature surreali e malinconiche. Ha una gestualità incomparabile ed un eloquio forbito e fluido nonché una memoria eccezionale nel recitare a memoria i versi di Dante. È un grande comunicatore dalla loquacità e dall’entusiasmo incontenibili. È l’ultimo grande attore ad aver lavorato con Fellini ne La voce della luna insieme a Paolo Villaggio. La scelta di scritturare entrambi così venne sintetizzata dal mitico regista riminese: «Benigni e Villaggio sono due ricchezze ignorate e trascurate. Ignorarne il potenziale mi sembra una delle tante colpe che si possono imputare ai nostri produttori».
Noi di Mydreams lo ricordiamo in Piazza Santa Croce a Firenze, zittita dalla sua sola voce , nel declamare un canto della Commedia. Al termine salutò il pubblico con un inchino e uno sberleffo. Questo è Roberto Benigni!