Lea – rocker campana – ha di recente pubblicato il suo omonimo album d’esordio edito da Hammer Music in distribuzione nei migliori store digitali e come cd fisico. L’album si compone di ben 11 tracce che trattano temi attuali, quali i social network, la voglia di apparire e i rapporti d’amore. L’ uscita del cd è stata anticipata dal singolo “Senza estate”.
Nei giorni scorsi, ad un solo mese dalla pubblicazione dell’album, Lea ha registrato un nuovo singolo “Ma oggi è solo lunedì”.
Incontriamo Lea che ci parla del suo lavoro discografico.
Il 14 febbraio è uscito il tuo omonimo album. Parliamo di questo primo lavoro, del tempo impiegato e di come hai vissuto la fase di preparazione.
«È stata una gestazione molto lunga. Ho impiegato circa quattro anni per scrivere scegliere ed anche scartare qualche canzone, ma ho voluto prendermi il mio tempo per poter dare il meglio a chi avrebbe ascoltato l’album».
Il tuo lavoro discografico si compone di 11 brani molto attuali, i cui testi spaziano dal sociale, ai pregiudizi, dagli amori impossibili al riscatto di se stessi. Come nascono le tue canzoni?
«Fondamentalmente, mi piace osservare la gente, i rapporti, le reazioni e i modi di fare. Sono una sorta di spia delle emozioni, sia delle mie che di quelle degli altri».
C’è qualche brano a cui sei legata particolarmente?
«Sono tutti brani che mi rappresentano molto e che sono legati ad un determinato momento della mia vita, probabilmente, adesso, “Ma oggi è solo lunedì”, il nuovo singolo esprime al meglio la necessità di continuare a costruire ogni giorno qualcosa e di doverlo fare dapprima per noi stessi e poi per far stare bene chi ci circonda».
Ti sei avvicinata al mondo della musica giovanissima e dopo qualche anno hai fondato il gruppo rock gli “Heavy Rain”. Come mai ha deciso di proseguire il cammino da solista?
«L’allontanamento è avvenuto in maniera naturale. Crescendo è normale che si affrontino percorsi diversi, ma comunque conservo ancora una mentalità da band nell’approccio ai miei brani. Spesso compongo già pensando all’arrangiamento. Ci sono canzoni di questo album, nate anche semplicemente da un incastro basso/batteria o da un riff di chitarra».
Oltre alla musica, sei un’appassionata di letteratura e studi al DAMS. Cosa ti affascina del mondo artistico?
«Tutto il processo che sta dietro al “prodotto finale”, ossia l’intento creativo, il progetto in sé e poi, sicuramente, quella cosa inspiegabile che chiamiamo arte che ha a che fare con una sorta di sublimazione delle nostre idee».
Cosa sogni?
«Mah, io non sono una grande sognatrice. Più che altro mi pongo degli obiettivi e cerco di raggiungerli mettendomi sempre alla prova e non smettendo mai di cercare. La curiosità è uno stimolo fondamentale per me».
Quali sono i tuoi progetti dopo questo primo lavoro discografico?
«Suonare, suonare e suonare».