I Giardini di Mirò dopo “Il fuoco” sono tornati per sonorizzare sonorizzare “Rapsodia Satanica” di Nino Oxilia, film muto del 1927 che vede come protagonista la diva Lydia Borrelli.
Se sul disco avrei da fare qualche appunto, sul live la resa dei musicisti risulta impeccabile.
I Giardini di Mirò sono uno dei gruppi più curiosi degli ultimi tempi. Le loro sperimentazioni, il loro spingersi oltre i limiti rendono progetti come questi, soprattutto quando prevedono interazione con il pubblico, serate di estrema qualità.
Questo tipo di lavoro, oramai consolidato dato che siamo alla “seconda traduzione delle immagini” riesce sul serio a far vedere il pensiero che c’è in musica.
Nonostante tutto questo, la musica di Rapsodia (così come la musica in generale) resta indefinibile. Durante un ascolto da casa, la stessa musica continuava a significare cose diverse non solo a persone diverse, ma anche alle stesse persone.
Sembra un gioco di parole, ma invece è solo una sintesi del potere di note e pause.
I Giardini di Mirò sono riusciti a farci sentire tutto in simultanea. “Rapsodia Satanica” è uno di quei lavori che sottolinea l’umanità del pubblico, ma anche il potere della musica che riesce a far provare emozioni che al di là di essa non esistono. Una su tutte? L’eternità. Eternità che si dissolve con il silenzio dopo l’ultima nota.
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