È stato presentato presso la libreria Iocisto di Napoli, il romanzo di Patrizia Caldonazzo “Le ho provate tutte-storie di diete e di insuccessi” (edito da Undici Edizioni). Il libro ironico e dissacrante è un diario autobiografico attraverso il quale l’autrice demolisce tutte le diete attualmente più in auge. Patrizia Caldonazzo regista, autrice, sceneggiatrice, ha curato la gestione organizzativa di vari programmi televisivi di successo. Per Rai Uno Cultura segue da 12 anni il programma “Mille e un libro-Scrittori in TV”.
«L’intento di questo libro è quello di sdrammatizzare una serie di problematiche –ha sottolineato l’autrice – che mi hanno condotto ad amare e odiare il cibo, a non sentirmi accettata, a cercare la perfezione a tutti i costi, a fare molti errori che ho pagato pesantemente sulla mia pelle. Mia madre (ballerina-coreografa) e mia sorella, che ha lavorato al Bagaglino, sono state per me un esempio irraggiungibile da seguire. Il mio prossimo impegno -continua l’autrice— sarà quello di scrivere un libro sul bullismo, per cercare di risvegliare le coscienze assopite e riportare l’attenzione su questo argomento che viene sottovalutato dagli insegnanti e dai genitori stessi».
“È un diario alla maniera di Bridget Jones – ha sottolineato il giornalista Marco De Marco – che dimostra la genialità dell’autrice di arrivare al nocciolo della storia senza fronzoli e retorica. Il libro è scritto con leggerezza e soavità come la sceneggiatura di una commedia all’italiana alla maniera di Dino Risi, Ettore Scola, o di Age e Scarpelli, con l’intento di offrire un aiuto concreto alle donne che cedono alle lusinghe di diete miracolose ed estreme».
Il libro diviso in più capitoli ci racconta in maniera tragicomica della “dieta del caffè”, la “dieta carnivora”, “il sondino gastrico”, delle “pillole anoressizzanti”, “la dieta del ghiaccio”, quella di Wanna Marchi e altre. Oggi del cibo si parla troppo e spesso anche a sproposito, assistiamo a una speculazione continua sul corpo delle donne che sono bersagliate da messaggi fuorvianti e ingannevoli, con lo scopo di renderle vulnerabili e sottomesse. Coltivare la bellezza interiore deve essere una opportunità preziosa, in quanto la bellezza vera, al di là dell’aspetto esteriore, è un connubio di tanti elementi che riguardano la personalità che si armonizzano fra di loro. Dovremmo dare più valore alla nostra essenza e concentrarci su ciò che c’è dentro di noi, piuttosto che sulla nostra immagine: l’essenziale è invisibile agli occhi. La presentazione è stata allietata dalla cantante Gabriella Rinaldi e dal chitarrista Max Carola che si sono cimentati in brani attinenti al tema trattato quali “Rosalina di Fabio Concato”, “Cicciottella di Loretta Goggi”, “Ma che bontà” un brano di Mina.