Per quest’anno non solo teatro al Napoli Teatro Festival Italia: saranno infatti ben otto le esposizioni presentate al pubblico nell’ambito della sezione mostre, nel corso della dodicesima edizione del NTFI (la terza diretta da Ruggero Cappuccio, realizzata con il sostegno della Regione Campania e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival). Le mostre saranno visitabili dall’8 giugno al 14 luglio 2019.
In particolare per sabato 8 giugno è prevista l’inaugurazione di ben quattro mostre ospitate presso le sale di Palazzo Fondi: “Il Meno fortas di Eimuntas Nekrošius”, “Dans un jardin je suis rentrée”, “Mario Francese 40 anni dopo: una vita in cronaca”, “Lacci gassosi, ordito del cielo”.
Il Meno fortas di Eimuntas Nekrošius: è un’ esposizione dei preziosi materiali dell’archivio del figlio Marius Nekrošius e di Nadežda Gultiajeva, a cura di Audronis Liuga e Julija Reklaitè: fotografie, bozzetti, documenti, appunti e oggetti di scena degli spettacoli di Nekrošius, nati nel teatro da lui fondato, che aprono uno scorcio sull’universo teatrale del celebre artista (inaugurazione 8 giugno, Palazzo Fondi, ore 17.00 – fino al 14 luglio); l’omaggio a Nekrošius prevede anche, al Teatro Politeama, la proiezione del documentario Eimuntas Nekrosius: pushing the orizon further (7 giugno) e lo spettacolo Zinc (Zn) in prima nazionale (8 e 9 giugno), allestimento del regista lituano ispirato ai romanzi del premio Nobel per la letteratura Svetlana Aleksievič.
Dans un jardin je suis rentrée (della scenografa Bissane Al Charif insieme all’attrice e regista libanese Chrystèle Khodr e al regista siriano Waël Ali, – ospite del festival anche con lo spettacolo in prima assoluta il 22 giugno alla Sala Assoli, “Sous un ciel basةئط١و ءامس تحت Under a Low Sky”) indaga le esperienze sessuali e la loro relazione con i cambiamenti del periodo postbellico, basandosi sulle testimonianze di palestinesi, iracheni, libanesi e siriani che hanno accettato di condividere la loro esperienza (fino al 22 giugno – evento programmato in collaborazione con La Francia in Scena, con il sostegno dell’Institut français e della Fondazione Nuovi Mecenati).
Mario Francese, 40 anni dopo: una vita in cronaca sul lavoro del giornalista siciliano assassinato nel 1979 dopo una giornata trascorsa al Giornale di Sicilia. Francese fu il primo a scrivere di una commissione di Cosa Nostra e di una frattura tra i viddani di Corleone e la mafia tradizionale. L’unico a intervistare Ninetta Bagarella, moglie di Totò Riina e sorella del killer che lo ucciderà, il primo a parlare del caso di Peppino Impastato come di un omicidio, e a scrivere degli appalti e subappalti in mano a Cosa Nostra. Ricordarne la figura vuol dire dare nuovo valore al giornalismo d’inchiesta, in un’epoca in cui la professione è seriamente messa in crisi (fino al 14 luglio).
Lacci gassosi, ordito del cielo è il titolo della mostra a cura di Giuseppe Cerrone, che inaugurerà un’antologia poetica che muove da alcuni momenti-chiave del teatro e del cinema del Novecento: sulla base dei suoi versi, Cerrone immagina una camera sonoro-visuale che funga da mappa-orientamento per gli spettatori, coinvolti in un’autentica immersione nel Secolo Breve. Numi tutelari di questo museo vivente saranno Robert Bresson, Jean Genèt, Carmelo Bene, Leo De Berardinis, Heiner Müller, Walter Benjamin, John Osborne, Werner Herzog. (fino al 14 luglio). La mostra prevede in data 15 giugno (ore 18.00 e 19.30) l’opportunità di realizzare delle visite guidate con performer e musica dal vivo (violoncello solo di Roberto Soldatini).
Sempre nell’ambito della sezione Mostre del NTFI, fino al 12 luglio Al Blu di Prussia sarà in esposizione Dietro le quinte – Federico Fellini negli scatti di Patrizia Mannajuolo, a cura di Valentina Rippa, omaggio al grande regista riminese in occasione dei 25 anni dalla scomparsa.
Sempre il 12 giugno, presso Made in Cloister, sarà inaugurata Art Kane.Visionary a cura di Jonathan Kane e Guido Harari, retrospettiva completa dedicata al Maestro della fotografia, a vent’anni dalla sua morte: cento fotografie raccontano l’eclettica esperienza del fotografo americano, che spazia tra i ritratti di icone della musica Anni ’60 – tra queste Rolling Stones, Bob Dylan, The Who, The Doors, Janis Joplin, Jefferson Airplane, Aretha Franklin – temi di impegno civile e i mutamenti che hanno condizionato la società statunitense (fino al 14 settembre – opening 12 giugno ore 18.00).
Mentre il 15 giugno, presso il Museo delle Arti Sanitarie, aprirà la mostra Adda passà a nuttata – Negli Incurabili la vera storia degli antibiotici (ore 17.00): un percorso espositivo curato da Carmen Caccioppoli e dedicato alle ricerche sperimentali sugli antibiotici compiute da Vincenzo Tiberio, e il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza per il restauro del Complesso degli Incurabili. La vera storia del farmaco, che nella ormai leggendaria “Napoli Milionaria” (1945) scritta da Eduardo De Filippo poteva salvare la figlia più piccola del protagonista, è tra quelle scivolate nell’oblio. Eppure, proprio a Napoli, nel 1895 Vincenzo Tiberio aveva già pubblicato i risultati della sua ricerca, completandola in seguito fino ad arrivare lì dove neanche il Premio Nobel per la medicina Fleming nel 1930 sarebbe arrivato, ovvero alla “sintesi” della sostanza antibiotica (fino al 14 luglio).
Per concludere, si segnala dal 25 giugno al 14 luglio a Palazzo Fondi, la mostra Raffaello Eroico Quel che è stato, è, sarà, a cura di Maria Savarese, una selezione di opere create fra il 2011 ed il 2019 dall’artista napoletano, la cui pittura marcatamente segnica da sempre rivela la volontà intellettuale di dialogare con la grande tradizione del passato (inaugurazione 25 giugno ore 17.30).