Ieri, 29 gennaio 2022, si è tenuta in esclusiva al TeatroDue di Parma la prima delle due date italiane de “Le cirque invisible”.
In scena Jean Baptiste Thierrée e Victoria Chaplin: marito e moglie nella vita, compagni di giochi sul palco. Jean Baptiste e Victoria accolgono ogni singolo spettatore sotto la loro tenda invisibile e così ognuno diventa un nuovo compagno di giochi.
La magia del circo inizia appena si apre il sipario: il pubblico resta affascinato alla vista di questo clown impacciato che presenta dei numeri semplici, che accendono la scintilla di un fuoco che poi si estende altrove, per ondate di fiammeggianti metafore.
Le Cirque Invisible è in primis evocazione di memorie, da cui nascono collegamenti e svolgimenti. Ci si perde grazie al vecchio bambino, si resta ammaliati dai mille animali silenziosi portati in scena da Victoria che veste i panni di un intero zoo. Per quasi tutto lo spettacolo Jean Baptiste e Victoria si alternano in brevi numeri senza interagire. Ognuno ha il suo ruolo: lei è l’acrobata, la regina delle metamorfosi capace di trasformare non solo sé stessa, ma tutto ciò che la circonda. Lui con i suoi capelli bianchi invece è il re dell’assurdo, l’illusionista maldestro.
Nell’era del 4k, alle soglie del metaverso, ecco che Le Cirque Invisible riesce in una magia: riporta a una sensibilità perduta, diventa lo strumento designato a esprimere tutte le modificazioni del nostro essere nella loro pienezza, indipendentemente dalla semplicità delle cose che le avevano provocate.
Ad un mondo a cui è stato sottratto tanto, si regala un nuovo incredibile “sospeso incantamento”.
Il trucco c’è e si vede quasi sempre ed è proprio qui la rivoluzione: il mistero diventa tesoro comune e questo fa bene al cuore. Le Cirque Invisibile ci riporta a un tempo fatto di piccoli particolari che permettono di assaporare la vita. Gli occhi attenti e curiosi si soffermano su dettagli di gesti e oggetti quotidiani che ricreano un realismo visionario in grado di trasmettere sentimenti reali. Uno stile essenziale, secco, drammaticamente perfetto.
È molto difficile spiegare l’Invisible con le parole, poiché queste ultime risultano superflue rispetto al potere astratto e onirico del Cirque.
Thierrée e Chaplin hanno orecchi affinati e allenati, conoscono il linguaggio del mondo e mettono a disposizione di quest’ultimo la loro abilità di ascoltare storie e raccontarle nel modo più semplice possibile. Tangibile il loro scopo: farci tornare bambini. L’essenziale, a differenza di quanto c’hanno fatto credere, è ben visibile agli occhi.
Lo spettacolo sarà in scena ancora oggi pomeriggio, sempre al TeatroDue di Parma, alle ore 16.