L’Ouvertour Summer 2023 di Lazza fa tappa all’Arena dei Pini di Baia Domizia. In una serata quasi primaverile, a causa del tempo incerto e delle basse temperature, il cantante e pianista milanese, da oltre 3 miliardi di stream, si esibisce proponendo tutti i suoi brani più famosi e non, dagli esordi ai giorni nostri con una mega setlist di 30 brani.
Ad accompagnare di Jacopo Lazzarini sul palco: Eugenio Cattini (chitarra), Caudio Guarcello (tastiere), Giovanni Cilio (batteria) e Luca Marchi (basso), l’artista ripropone tutti i suoi brani più famosi e non, dagli esordi ai giorni nostri con una mega setlist di 30 brani.
«Il tour – racconta Lazza – sta superando ogni aspettativa, così come il mio ultimo album “Sirio”. Fare il settimo Disco di Platino è un risultato da record e sono infinitamente grato al mio pubblico che ha saputo cogliere appieno quello che volevo comunicare e che mi sta mostrando ancora più affetto venendo ai miei live. Il mio obiettivo principale è sempre quello di mandare a casa le persone contente, di dare al mio pubblico una serata da raccontare, e di divertirmi io. Sarà un concerto fatto di tanti momenti: c’è il momento in cui si salta, si poga, il momento che chiamo “da stadio”, con gli accendini, quello strappalacrime, quello piano e voce… non vedo l’ora di portare il mio show sul palco, i concerti sono il mio ossigeno e vedere il pubblico che canta le mie canzoni è ciò che mi rende più felice di tutti».
Ouv3rture è un nome che racconta da subito la doppia anima di Lazza, divisa tra rap e musica classica, un pezzo che inganna con un’introduzione pacata e riflessiva ma esplode all’improvviso con un drop molto energico che manda in orbita il pubblico.
L’artista si destreggia tra sound trap e drill, punch-line pungenti e Preludi di Chopin, e aprire proprio sulle note di un Notturno di Chopin in un concerto rap non è da tutti. Molotov, Bugia, Gigolò si susseguono una dopo l’altra.
Denaro, potere e riscatto sono temi ricorrenti che legano ogni brano e si riflettono anche nella scenografia che incornicia il concerto. Il palco è dominato da luci aggressive e colori accesi, fiammate che seguono il ritmo della musica e densi fumogeni.
Re Mida apre l’apparizione sul maxischermo di un’enorme moneta con inciso il profilo del protagonista.
Lazza non perde mai occasione di chiedere al pubblico di alzare le mani: una vera e propria ossessione, un mantra ripetuto all’inizio e alla fine di ogni brano fino allo sfinimento.
Capita che Lazza chieda troppo, e non sempre il pubblico obbedisce, come nel caso di Zonda: il rapper incita a mettere via i telefoni e a formare un enorme cerchio, senza grandi risultati. Nessuno si muove dal proprio posto e viene ignorato deliberatamente il divieto di filmare.
Lazza vuole che i suoi fan gli restituiscano la sua stessa energia. Dietro la dura corazza di Lazza si intravede un cuore tenero, che finisce sempre per sciogliersi quando si accorge che anche se non è perfetto il suo pubblico conosce a menadito tutte le parole delle sue canzoni.
È un alternarsi di ordini e carezze: “Siete voi la mia spalla!” urla ai suoi fan. E infatti, la voce del pubblico è uno strumento di cui Lazza si serve e non può fare a meno. Usa il coro dell’Arena per arricchire i pezzi, e il risultato è un dialogo polifonico ben riuscito.
In effetti l’artista fornisce uno spettacolo completo: si sgola senza adagiarsi troppo sull’autotune, balla, salta, ce la mette tutta. Inoltre, la presenza di una band sul palco è una piacevole sorpresa.
Lazza, che ha frequentato il Conservatorio, tiene sempre presente l’importanza degli strumenti e della musica dal vivo, distinguendosi dalla massa di rapper senza alcun talento musicale che popolano la scena.
Il primo e unico ospite di Lazza è Drillionare (Diego Vettarino), producer, ex calciatore e da sempre collaboratore del rapper. Drillionaire accompagna Lazza mentre la band si prende una pausa, suonando brani come Gucci Ski Mask e 10.
Piove? Lazza si avvicina dubbioso al bordo del palco. Tende il braccio in avanti, il palmo è alla ricerca di qualche goccia d’acqua. “Piove!?”.
Prontamente, tra il pubblico si aprono decine di ombrelli. Nel cielo, però, non c’è nemmeno una nuvola. Lazza, compiaciuto, attacca Piove, un brano che scatena l’Arena che si muove con una coreografia delle luci dei cellulari. Dopo questo brano Drillionaire abbandona il palco, lasciando di nuovo spazio alla band.
Lazza si impegna a suonare alle tastiere l’intro di Morto mai, neanche se non è perfettamente a tempo e spinge sui tasti in maniera molto concitata, zittisce l’Arena creando un’atmosfera quasi silenziosa, che genera un momento intimo all’interno di un concerto che sembrava avere spazio solo per i bassi e il kick.
Arriva poi il turno di Cenere, la canzone con cui Lazza ha saputo mettere d’accordo tutti! Lazza, sfinito, stramazza a terra, terminando così il suo show in un modo unico ed eccentrico.
L’Ouvertour Summer è stato uno spettacolo di qualità, onorato da un grande impegno canoro e musicale. Ci sono state delle imprecisioni, che però hanno sempre trovato una facile risoluzione grazie alla capacità dell’artista di gestire il grande palco.
Lazza non ha paura di ospitare al suo interno dicotomie, e per questo si distingue dalla massa. Di questo ne è consapevole, e non manca di cantarlo: “Non seguo né consigli né guida / Se metto bocca è oro, Re Mida”.
Il viaggio al fulmicotone dell’artista del roster Me Next, con all’attivo 68 Dischi di Platino e 37 Dischi d’Oro, proseguirà verso Olbia, Budapest, Cinquale, San Benedetto del Tronto ed infine Milano (con lo speciale evento unico all’Ippodromo Snai San Siro) e Firenze.
Queste le altre date:
Sabato 12 agosto 2023 | Olbia – Red Valley Festival
Lunedì 14 agosto 2023 | Budapest – Sziget Festival
Domenica 18 agosto | Cinquale (MS) – Viper Summer Festival
Domenica 27 agosto 2023 | San Benedetto del Tronto (AP) – San. B Sound
Venerdì 08 settembre 2023 | Milano – Ippodromo Snai San Siro
Domenica 10 settembre 2023 | Firenze – Decibel Open Air 2023